Le cause più comuni di inquinamento dell'acqua possono essere così classificate:
La conseguenza più pericolosa dell'inquinamento atmosferico sono le piogge acide che, a loro volta, causano la contaminazione del terreno e, quindi, dei corpi idrici. Esse sono causate dall'effusione di sostanze tossiche, da impianti di combustione, da impianti tecnologici e dai gas provenienti dalle autovetture. Poiché l'atmosfera è un aerosol, ossia una dispersione di particelle liquide e solide (fase dispersa) in un mezzo gassoso (fase disperdente), le sostanze che la inquinano sono suddivisi in inquinanti della fase dispersa e inquinanti della fase disperdente. I primi vengono in genere classificati sulla base delle loro dimensioni e dello stato fisico. |
Nome della classe |
Stato fisico |
Dimensioni lineari ( m m) |
Esempi |
Nebbie o nubi |
Liquido |
Da 40-50 a 1 |
Nubi di acido solforico |
Polveri |
Solido |
>1 |
Polvere di cemento, ceneri |
Fumi |
Solido, liquido |
1-0,1 |
Fumi di ossido di zinco, di cloruro di ammonio, di tabacco |
Caligini |
Solido, liquido |
~0,1 |
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Nuclei di condensazione |
Solido, liquido |
0,1-0,001 |
Ioduro di argento, nerofumo |
Gli inquinanti della fase disperdente ricadono secondo un preciso meccanismo: le particelle descritte nella tabella sedimentano dopo un lungo periodo o rimangono sospese indefinitivamente a causa dei moti dell'aria. Queste ricadono appunto sul suolo perché agiscono da nucleo attorno al quale si formano le gocce di acqua nell'atmosfera o perché si solubilizzano nelle gocce d'acqua che cadono.
Esclusa l'acqua usata per la produzione di energia elettrica, che varia dal 50% all'80%, si calcola che un individuo ne consuma al giorno 560 litri, di cui il 40% è consumato per fini domestici il 42% per fini industriali, commerciali e agricoli, e il 18% per servizi di pubblica utilità. Mentre l'acqua utilizzata per la produzione di energia elettrica e per usi industriali viene restituita al patrimonio idrico in punti vicini a quelli di prelievo, l'acqua usata per usi domestici viene restituita in zone lontane da quelle di prelievo.
Lo sviluppo di zone urbanizzate è causa di inquinamento diretto (scarico o dilavamento di rifiuti) e indiretto (generato dall'impermeabilizzazione del suolo e dal disboscamento).
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Gli effetti dell'inquinamento sono molteplici e si distinguono in:
Sono ravvisabili in:
Gli agenti inquinanti alterano flora e fauna acquatiche modificando l'habitat o la natura chimica di un'acqua. Le cause che alterano l'ambiente acquatico sono:
La presenza di tensioattivi, film oleosi e ammoniaca diminuisce la velocità di assorbimento d'ossigeno dall'atmosfera. Infine, se alziamo artificialmente la temperatura, la situazione peggiora perché la velocità di assorbimento d'ossigeno è inversamente proporzionale all'aumento di temperatura. Considerando che per assicurare la vita acquatica sono necessari 4 mg/l, possiamo ben capire cosa succede se alteriamo quest'equilibrio.
L'acqua potabile può essere inquinata da qualunque sostanza, sia essa di natura organica od inorganica che possa variare i parametri chimici, fisici e microbiologici, nonchè le sue caratteristiche organolettiche. |