
Per comprendere meglio la struttura interna del lichene e i corpi e le forme complesse presenti sulla superficie esterna del tallo è indispensabile
l'uso del microscopio ottico e di un ingranditore stereoscopico.
Gli ingrandimenti prodotti da questi strumenti ci svelano un mondo inimmaginabile, sorprendente.
COME SONO FATTI ESTERNAMENTE
L'intero corpo del lichene, considerato nel suo insieme, si definisce tallo.
Nei licheni fogliosi si riconoscono i lobi, di varie forme e dimensioni.
Nei licheni fruticosi le ramificazioni, molto più allungate, si chiamano lacinie.
L'osservazione con l'ingranditore stereoscopico (10X, 20X, 40X) rivela sorprese che ad occhio nudo non è possibile cogliere: alcune specie hanno ciglia più o meno lunghe, altre sono segnate da spaccature del cortex superficiale, le pseudocifelle e cifelle (tracce biancastre), la cui funzione è di consentire lo scambio gassoso tra la parte interna del tallo e l'aria esterna, altre hanno piccoli peli,
altre ancora piccoli organi riproduttivi: apoteci, isidi, periteci .
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ANALISI DELLA STRUTTURA INTERNA DI UN LICHENE
Si prende un lichene di una certa dimensione (ad esempio la Pseudevernia furfuracea) e si estrae una fetta trasversale estremamente sottile di una sua lacinia, la si pone su un vetrino e la si osserva con il microscopio ottico.
E' molto probabile che l'operazione non riesca al primo tentativo, poichè ci vuole molta precisione e anche un po' di fortuna.
Con un ingrandimento di 150X o 200X si distinguono con chiarezza le parti riprodotte nello schema seguente.

La corteccia superiore (CORTEX) è costituita da ife molto appressate ed ha la funzione di proteggere la parte interna del lichene.
Sotto la corteccia superiore le ife assumono una struttura meno compatta, per lasciare il posto alle CELLULE ALGALI, dall'inconfondibile colorazione verde, dovuta ai cloroplasti interni che svolgono la fotosintesi
clorofilliana.
Nella parte più interna si distingue la MEDULLA, che appare di colore biancastro ed è caratterizzata da una struttura molto lassa di ife. Qui si concentra l'acqua che proviene dall'esterno del lichene; in condizioni
di prolungata siccità dell'ambiente, l'aspetto dello strato medullare è molto simile al cotone idrofilo che ben conosciamo. I licheni, quindi, si comportano come delle vere e proprie spugne.
Alla base del tallo si possono distinguere, in alcune specie, le RIZINE, piccoli fasci di ife che hanno la funzione di ancorare il lichene al substrato.
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