Il lavoro al femminile e al maschile

Il viaggio verso la parità

Consorzio di Rete "G.Montezemolo"

Liceo Scientifico Statale "G.Peano"

Realizzato da

Gabriella Aprilini e

Giuliana Santagata

con la Classe I E

Scuola Media Statale "G.Montezemolo"

Realizzato da

Carla Giarrizzo, Liliana Lozzi, Bruna Nalesso

con la Classe III F

Il concetto di parità nella formazione iniziale

La parità scolastica

Carta dei diritti dello studente

Lo Statuto delle studentesse e degli studenti

Le pari opportunità nel mondo del lavoro

Donne che lavorano

Mogli e madri fra famiglia e carriera

La parità di opportunità nella Comunità Europea

L'imprenditorialità al femminile

Il viaggio verso la parità

L’affermazione dell’uguaglianza dei diritti è stata per lungo tempo una vicenda che ha riguardato soltanto una metà della popolazione, quella maschile. Per l’altra metà, quella femminile, il percorso è stato molto più lento e accidentato.

Lo Statuto albertino del 1848 proclamava il principio dell’uguaglianza davanti alla legge, ma il Codice civile del 1865 vietava alle donne di assumere la funzione di tutore e impediva loro di disporre dei propri beni senza il consenso del marito.

Per citare solo alcuni dei divieti, le donne non potevano assumere incarichi direttivi nella pubblica amministrazione e il divieto di svolgere funzioni di giudice.

La situazione non migliorò molto sotto il fascismo. Se alcuni divieti caddero, altri furono aggiunti: le donne non potevano diventare presidi di istituti di istruzione media e neppure partecipare ai concorsi per l’insegnamento di determinate materie (ad esempio il latino e il greco nei licei classici).

Per quanto riguarda i diritti politici, le donne hanno esercitato per la prima volta il diritto di voto il 2 giugno1946, in occasione del referendum istituzionale e dell’elezione dell’Assemblea costituente.

La Costituzione repubblicana del 1948, nel riaffermare il principio dell’uguaglianza davanti alla legge, indica esplicitamente il sesso come possibile causa di discriminazione da eliminare.

Quasi tutte le leggi risalenti al periodo precedente, che contenevano discriminazioni nei confronti delle donne risultano oggi abrogate o modificate, grazie all’intervento della Corte costituzionale.

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