Mogli e madri fra famiglia e carriera

Le operaie

Olga, 35 anni, con un figlio minorenne di dodici anni è un'operaia metalmeccanica, delegata della CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) e consigliere comunale del PCI; è sposata, ma nella famiglia è l’unica a far politica attiva.

Dice che la sua vita è una corsa a ostacoli: la sera esce dal lavoro e si precipita a fare la spesa, poi torna a casa, prepara la cena e, quindi, esce di nuovo per recarsi al consiglio comunale o in sezione. Il marito non fa nulla per aiutarla, dà soltanto una mano in casa. Olga aggiunge che aiuta di più il bambino: ha capito che la mamma lavora fuori casa e così è autonomo e indipendente.

Anche Paola, 31 anni, è operaia metalmeccanica in un’azienda del Nord, che produce regolatori e rubinetteria per il gas liquido. Paola lavora in fabbrica da quando aveva 14 anni: è sposata con un operaio e ha un figlio di 7 anni. Abita in periferia e in casa ha il padre vedovo.

Vive con ansia il fatto che, la mattina, il bambino tutto solo aspetta l'autobus per andare a scuola. E allora, durante la pausa del mezzogiorno, lo aspetta all'uscita, lo porta a casa e gli dà da mangiare per sentirsi un po' meno in colpa.

In conclusione si può dedurre che gli uomini nei confronti della carriera della compagna hanno un atteggiamento da Ponzio Pilato: non ostacolano, ma non favoriscono nemmeno. Assistono e basta.

La foto è tratta da Il Venerdì di Repubblica del 23.10.1998