Storia sismica del veronese dall'anno 1800 fino al 1900.


1801 ottobre 08 : Una forte scossa colpiva Bologna alle ore 08.53 ant. e fu avvertita lievemente fino a Vicenza e Padova e con probabilità anche nel Veronese. (Rif.18)

1802 maggio 12 : Qualche tempo prima che il terremoto si manifestasse in molti luoghi del Bresciano si videro le acque dei pozzi diminuire notevolmente e si narra che da questi pozzi uscisse odore di zolfo. Poco prima delle scosse si notava un caldo eccessivo, mentre gli animali erano irrequieti. Alle ore 10.30 circa il Bresciano veniva colpitò d a un violento terremoto e nell'area maggiormente colpita i contadini narrarono che si poteva appena reggersi in piedi. A Verona alle ore 10.37 ant. con direzione SW-NE si sentirono 3 scosse. La seconda scossa, che fu la più forte, seguì immediatamente la prima è durò 8 secondi, la terza più lieve si avvertì dopo un quarto d'ora. Di questo ev ento le note storiche riportano diversi orari (10.30 - 10.37). (Rif.6-18)

1806 febbraio 12 : Alle ore 3 e 3.30 ant. di notte furono avvertite 2 forti scosse di terremoto senza danno. L'epicentro sismico si verificò nell'Emilia nella zona di Novellara, Correggio, area non nuova per le ripercussioni sismiche che si avvertono nel Veronese. Il terremoto a Novellara fece cadere molti comignoli e danneggiò varie case, a Mil ano la scossa fu fortissima. Lo sciame sismico durò 40 giorni. (Rif.7-18)

1809 novembre 21 : Si legge nè Ricordi Storici di G. Perazzini da Zevio, che negli anni 1809 e 1810 accadde uno dei massimi sismici nel Monte Baldo. Un'altra cronaca fa memoria che una scossa della durata di 2 secondi, seguita da replica colpiva Verona alle ore 0.15 ant. circa del giorno 21 novembre. L'ora dell'evento è molto incerta poiché se le ore 11 di notte citate dal Perazzini vanno intese come le ore 11 italiane allora sarebbero le 4 ant., mentre la cronaca Milanese riporta le ore 00.15 ant. indicando però una replica nella giornata che come la prima scossa fu anche questa ondulatoria . (Rif.7- 22)

1810 maggio 01 : Nel giorno una fortissima scossa di terremoto urtava le falde occidentali del Monte Baldo e venne avvertita sia sulla sponda Orientale che Occidentale del Lago. Durante questo evento si intorpidirono fortemente le acque del Garda e nella Piazza di Malcesine si formò una fessura che aveva una lunghezza di 200 metri ed una larghezz a di 18 Cm.. Un certo Antonio Motura ne fu testimone oculare e narrava che in quel momento vide come un lampo sorgere dal suolo. Il 25 dicembre alle ore 01.45 ant. la terra ondeggiando traballò per 9 secondi coll'ultima scossa da sotto in su. Questo terremoto è pure ricordato per Verona in due cronache manoscritte che si trovano nella Biblioteca Civica di Verona. In una di queste si legge che le scosse furono più di una e tremavano le case che parean cascassero. Secondo l'altro cronista le scosse furono Due e dice che prima delle ore 2 si udìrono quì ed in molte altre città due fortissime scosse di terremoto di cui la seconda più leggera. Per la violenza del moto tellurico in Città caddero molti camini ed una casetta in Castelvecchio. A Padova la scossa fu forte e lunga, lieve a Trieste, fortissima a Reggio e Parma. Il terremoto fu sentito fino a Firenze e Genova (Rif.6-7-7bis-18-30)

1811 luglio 15 : La cronaca racconta che "un quarticel d'ora prima che la giornata finisse Due grandi scosse sentimmo di terremoto". Il terremoto che provocava danni a Reggio e Parma fu forte a Livorno e Genova, sensibile a Modena e Bologna. Se i cronisti Veronesi non si sono sbagliati segnano una nuova scossa il giorno 16 alle ore 11 pomeridiane. Il 29 luglio il terremoto si ripetè alle 8 della mattina, ma altra cronaca lo mette alle ore 8.30. Un terzo terremoto colpiva Verona la sera del 18 dicembre alle ore 11 pomeridiane circa. (Rif.6-7-18-19-30)

1812 ottobre 25 : Verona si trovò compresa nell'area di un vasto terremoto che alle ore 07.45 di mattina colpiva il Trentino, il Veneto e la Baviera (Tirolo). A Verona la scossa si produsse abbastanza grande. Forte fu a Vicenza, Ferrara, Trento, Udine, Treviso e Venezia, leggera a Trieste. A Belluno, dove produsse i maggiori danni, nella giornata si avvertirono lievi repliche. Il giorno 8 dicembre un'altra scossa si avvertiva a Verona. (Rif. 6-7-18)

1814 dicembre 18 : Alle ore 11 circa pomeridiane si avvertì una scossa di terremoto. (Rif.6)

1818 dicembre 09 : Alle ore 07.55 circa in Città si avvertiva una scossa di terremoto. L'evento fu fortissimo nel Parmense, forte a Modena, Genova, Vicenza, leggero a Milano e Bologna. Ne seguirono repliche fino al febbraio 1819. (Rif.6-7-18-30)1819 agosto 10 : In un manoscritto si legge "la notte venendo ai 10 alle ore 02.30 si sentirono delle s cosse di terremoto." (Rif.6-19)

1822 ottobre 22 circa : Nel mese di ottobre si fecero sentire in Città e nelle parti più elevate della Provincia, vale a dire tutta la parte montuosa di questa, dei fenomeni sotterranei. Si sentì un rumore assai forte che da alcuni fu creduto che fosse cagionato dalla caduta di una fabbrica e da altri lo scoppio di una polveriera. Questo medesi mo rumore fu sentito in Città e nella Provincia anche verso la metà di dicembre ma più lieve e da pochi passato inosservato. Inoltre la cronaca riporta che una leggera scossa si avvertì il 26 di novembre verso le ore 10 della mattina. Con ogni probabilità in quest'anno il Monte Baldo rispondeva coi suoi "muggiti" ai rumori sotterranei che era no cominciati nel marzo di quest'anno nell'isola della costa dalmata di "Meleda" (Mljet) posta a NW di Dubrovnik (YU) e che si ripeterono fino all'anno 1824. (Rif.6)

1823 febbraio 13 : Verona e la sua Provincia fu interessata da una scossa di terremoto che due minuti dopo si ripeteva con una leggera replica. Il terremoto si rinnovò il giorno 11 dicembre alle ore 3 e mezza della mattina, ed anche questa scossa fu seguita da due leggere repliche che si avvertirono pochi minuti dopo. (Rif.6-30)

1825 novembre 08 : Alle ore 02 della mattina si avvertirono 2 grandissime scosse di terremoto. (Rif. 6-25)

1826 giugno 23 : Si legge, al Rif.6, che il 23 giugno alle ore 01.28 pomeridiane in Città si avvertì una scossa ondulatoria nella direzione da SE a NW essa è durata alcuni secondi circa. Ciò avvenne pure a Mantova, Rovereto, Trento, "Inspruck" (Tirolo). Questo terremoto venne avvertito in molti luoghi della nostra Provincia. Il giorno seguente , il 24, fu scossa la città di Brescia e più gagliardamente la Val Sabbia. Il "Foglio di Verona" (Rif. F.) del 26 giugno 1826 riporta: il giorno 24 alle ore 01.38 si è fatta sentire una scossa di terremoto ondulatorio che avea la direzione di NW-SE. Al Rif.18 pag.354 si legge che il 24 giugno ad ore 01.30 pomeridiane circa, gagliarde scosse nel la Regione Benacense, in particolar modo nella Val Sabbia. Certamente le cronache si riferiscono allo stesso evento sismico e quindi va collocato alle ore 01.38 pomeridiane del giorno 24 giugno. (Rif.F.6-18)

1827 febbraio 13 : Fu da pochi avvertita una debole scossa di terremoto. Il terremoto si ripetè il giorno 10 maggio alle ore 01.29 con un lieve scotimento di terra che parve tenesse la direzione da SE verso NW. (Rif.6)

1828 aprile 11 : Verso le 11.25 pomeridiane per una scossa che colpiva fortemente la Romagna, le città di Venezia, Mantova, Udine, Vicenza, Trieste e Verona venivano interessate da una leggera ripercussione. Nell'ottobre il giorno 7 alle ore 3.20 antimeridiane Verona fu nuovamente scossa per un terremoto che colpiva l'Appennino Ligure. La cronaca Veronese porta il terremoto del 9 alle ore 3.15 indicando che la scossa fu generale in tutta la Provincia e con movimento avente la direzione dal SW al NE. Nelle memorie manoscritte che si trovano in Biblioteca Civica di Verona e che vanno dall'anno 1826 al 1850 scritte da un certo Luigi Garzoni "calzetar" e mastro di Campanò e inventor di bronz ini si legge: 7 detto alle ore 3 dopo la mezzanotte è venuto il "teremotto". Al 10 di ottobre alle ore 3.15 ant. si avvertì a Verona una debole scossa. (Rif.6-18-30)

1830 gennaio 26 : Alle ore 05.30 ant. un terremoto colpiva, con grande spavento, la zona di Porretta Terme sull'Appennino Settentrionale. In Verona e Provincia il fenomeno veniva avvertito in modo lieve, la cronaca lo pone alle ore 5 di mattina. (Rif.6-18)

1831 luglio 14 : A Verona il giorno 14 si avvertiva un terremoto a carattere ondulatorio, per la durata di 3 secondi e con orientamento da levante a ponente, dal 13 il Parmense era interessato da scosse di terremoto che portarono alcuni danni e feriti. Il giorno 7 agosto alle ore 4.10 di mattina si rifece sentire il terremoto. Il giorno 11 settemb re alle ore 7.15 una violentissima scossa di 8 secondi colpiva Parma, questa fu avvertita a Mantova e leggermente a Genova, Ferrara, Vicenza, Venezia, e Verona. (Rif. F.6-18)

1832 marzo 11 : Un'intensa attività sismica interessò, a più riprese, Verona con inizio alle ore 07.50 del giorno 11. In un diario si trova scritto che ai 10 di marzo alle ore 3 e mezzo dopo la mezzanotte si sentì una scossa di terremoto e alle ore 4 due gagliarde scosse. Queste attività devono essere state confuse con le scosse del giorno 13 o erratamente riportate al 10 di marzo. Il terremoto del giorno 11 alle ore 07.50 ant. che colpiva il Reggiano portava ingenti danni nell'Emilia. La scossa fu forte a Bologna, lieve a Mantova, breve e violenta a Lucca, portò il panico a Ferrara e Vicenza mentre a Verona, a Venezia ed a Genova fu forte, leggera ad Udine e Torino. Il "Foglio di Ve rona" (Rif.F) del giorno 13 marzo riportando la cronaca di Domenica 11 scrive: abbiamo avvertito due scosse di terremoto, una sussultoria alle ore 07.50, l'altra ondulatoria alle ore 09.15 ant. Il "Foglio" scrive ancora: questa mattina (13) alle ore 03.30 abbiamo provato una forte scossa ondulatoria susseguita alle ore 04.15 da una violentissima s cossa sussultoria che durò 10 secondi. Sembra che Dio mercé (conclude l'articolo) che queste 2 ultime scosse non abbiano recato danno veruno. Nel corso della notte dal 13 al 14 Verona veniva interessata da altre leggere repliche: "erano le 4 dopo la mezzanotte quando la terra si scosse e alle 4 e un quarto più forte si fece sentire il terremoto , che poi si rinnovò pochi minuti dopo ma debolmente. Lo scuotimento fu ondulatorio e teneva presso a poco la direzione del Meridiano". Nell'Emilia il terremoto si replicò fino al dicembre ed è quindi probabile che qualche altra leggera scossa sia stata avvertita anche nel Veronese, come il giorno 11 settembre quando una violenta scossa portò il panico a Reggio. (Rif.F.6-7-18-30)

1833 aprile 04 : "Alle ore 1 ant. della mattina si sentirono due forti scosse di terremoto, alle ore 3 e mezza un'altra scossa, tutte senza danni". A Vicenza una leggera replica si avvertì alle ore 5 ed un quarto pomeridiane del 23 aprile ed altra ancora alle ore 6 ed un quarto pomeridiane del 7 maggio. E' quindi probabile che ne sia stata intere ssata la linea di faglia Schio-Vicenza. Sul Monte Baldo presso il Santuario della Madonna della Corona alle ore 9 pomeridiane del 5 aprile si staccò dalla rupe sovrapposta alla chiesa un macigno enorme il quale precipitando davanti alla casa la scosse in modo tale che rovinò in parte seppellendo sotto le rovine il rettore G.A. Vallicella ed il S acrista suo nipote A.Crosati i quali furono ritrovati con la testa fracassata. (Rif.F.6-7-18)

1834 febbraio 14 : Con ogni probabilità anche a Verona, ma in modo lieve, si avvertirono le scosse che in questo periodo urtarono la zona di Pontremoli, sull'Appennino Settentrionale dove causarono danni ingenti. Allontanandosi dall'area epicentrale la scossa del 14 fu intesa leggermente a Bologna, Modena, Milano, Reggio, Mantova, Torino, Brescia . Repliche si registrarono il 25 aprile alle ore 3.45 ant. come il 2 maggio e forse anche queste vennero avvertite in modo lieve a Verona. Il giorno 4 luglio alle ore 1.48 ant. si avvertì nuovamente in Verona una lieve scossa di terremoto a carattere ondulatorio con direzione da Est ad Ovest e della durata di 5 secondi circa. La cronaca del terre moto di Pontremoli si legge sul "Foglio di Verona in data 4 marzo 1834." Le repliche sismiche nella zona di Pontremoli e Borgotaro si rinnovarono fino al mese di aprile 1835. (Rif.F.6-18)

1835 marzo : E'probabile che le fortissime scosse sismiche che urtarono la zona di Borgotaro (Emilia) nei giorni 8 alle ore 09.30, il 20 alle ore 4 ant., il 21 alle ore 2 pom. ed il 25 alle 3.45 si siano leggermente avvertite anche nel Veronese. Una cronaca Veronese riportata sul "Foglio di Verona n°59" descrive: la notte dal 4 al 5 agosto di fro nte a Pacengo sul Lago di Garda da ben 2 ore era scorsa la mezzanotte serena e tranquilla e sull'ameno Benaco precisamente di fronte a Pacengo tre pescherecci battelli a varie famiglie spettanti attenti alla desiata preda tacitamente solcavano l'onde. Stavano sul primo e secondo dei detti battelli tre persone e due nel terzo. Non sentivasi spirare vento alcuno e solo un'aura leggera increspando quell'acqua rendea il lago simile ad un placido stagno e piano fiume. Stanchi i battellanti dalle fatiche l'intera notte durate si avvisavano di rivolgersi colle loro barchette presso la riva. Quando arrivati a mezzo miglio da sponda lontani, tutto ad un tratto da levante a ponente si diresse una co lonna d'aria alta quattro piedi in circa, calda in guisa ed irrespirabile, che di repente il più piccolo dei tre uomini che stavano in una barchetta ebbe a cadere stramazzone sul fondo del battello i due che salvi rimasero piegaronsi tosto a soccorrere l'infelice, ma questo moto fe' si, che entrambi alla stessa guisa cadessero sul corpo quasi del primo. Attenti e confusi gli altri s'appressarono al battello per sollevarli, prestar loro qualche assistenza e sapere che fosse. Quando il primo che smontò dal suo barchetto e si mise a contatto di quelli che quasi quasi per morti piangea cadde per quarto sui primi, il secondo non fu appena nel battello dei quattro che eguale sventura gli succe sse. Rifugge il terzo d'avvicinarsi, tenta allontanarsi dove nol sa, gli manca il respiro e svenuto pur egli pari infortunio subisce. Rimangono altri due del terzo battello che atterriti e confusi abbandonarono l'idea di scambievolmente soccorrerli e pensarono fuggire da tanta sventura. Ma come tutti i battelli, portavano una sola rete comune, cos ì fuggendosi trascinarono alla riva col proprio battello anco gli altri due. Giunti alla spiaggia, essi si trovarono salvi. Tutti otto poi soffersero vomito, dolori colici, affanni, granchi e diarrea. (Rif.6-7-18)

1836 giugno 12 : Verso le ore 3.30 ant. di mattina, la cronaca Veronese pone questo terremoto alle ore 3.20 di mattina, una forte scossa di terremoto colpiva la zona di Asolo (TV). In Verona detta scossa fu forte a carattere ondulatorio che dopo 10 minuti si rinnovò in modo più lieve. Fu avvertita a Mantova, Brescia, Ferrara, Parma, Milano. Il 1 5 luglio alle ore 12.20 meridiane, altra cronaca lo pone alle ore 0.45 pom. con relativa replica alle 1.30 pom., si avvertiva un'altra leggera commozione del suolo. Essendo nell'Asolano in atto una intensa attività sismica è quindi probabile che le scosse siano state parecchie e soggettivamente interpretate dagli ossevatori Veronesi. Il giorno 2 0 luglio pochi minuti dopo mezzogiorno si rinnovò il terremoto ma in modo sensibile, la cronaca riporta 5 scosse ondulatorie che a Vicenza, Padova, Bassano produssero dei danni. Il terremoto del 20 luglio come quello del 12 giugno per la zona di Asolo fu disastroso ed in esso venne riscontrata una analogia quasi una ripetizione del terremoto del 25 febbraio 1695. (Rif.7-18)

1838 febbraio 28 : Fu avvertita in questo giorno una leggera scossa di terremoto. (Rif.6)

1840 gennaio 31 : Nell'anno la Città fu interessata da tre scosse di terremoto: il 31 di gennaio alle ore 8 pom. che si avvertì in modo lieve a carattere ondulatorio e nella direzione da Est ad Ovest, il 15 febbraio alle ore 8 e tre quarti pom. circa che fu ondulatoria - sussultoria da SW a NE, il 17 febbraio alle ore 5 trequarti della sera quan do la terra si scosse con moto sussultorio alquanto forte per la durata di circa 3 secondi. (Rif. 6-30)

1841 ottobre 15 : La Provincia Veronese fu interessata da un terremoto che arrecò danni nella zona di Sanguinetto, Nogara, Cerea, Casaleone, Concamarise, Gazzo. Riportiamo integralmente quanto racconta la cronaca del tempo: La notte dal 15 al 16 ottobre verso le ore 2 e un quarto antimeridiane una fortissima scossa di terremoto con direzione SW-N E accompaganata da una detonazione e con andamento ondulatorio svegliava i pacifici abitanti di Sanguinetto. La scossa che fece suonare i campanelli e rovinava qualche fumaiolo indusse la popolazione di abbandonare in tutta fretta le loro abitazioni. Questa scossa fu seguita da altre con una frequenza che fra l'una e l'altra eravi l'intervallo di un quarto d'ora o al più mezzora. Dalle due pomeridiane sino alle ore 6 pure pomeridiane i sussulti continuarono ma meno frequenti e più deboli. Alle ore 6.30 circa una nuova fortissima scossa gettò un'altra volta lo spavento ed il terrore nel paese e per la sua violenza suonarono le campane. Gli abitanti spaventati dall'insolito caso abbandona rono le case e pernottarono all'aperto. Altre scosse si andarono ripetendo per tutta la notte e per tutto il giorno seguente. Verso la sera del giorno 17 vi fu un'altro scotimento assai forte. I tremiti continuarono ma sempre più deboli e meno frequenti per circa 8 giorni. Proseguirono quindi ripetendosi periodicamente ad ogni quarto di luna e co n intensità qualche volta considerevole sino alla metà del seguente novembre quando cessarono del tutto. Questi movimenti di replica ma alquanto più debolmente si avvertivano a Cerea, Casaleone, Nogara, Concamarise distanti da Sanguinetto dai 5 ai 4 Km.. Non pare che le scosse fossero avvertite a distanze maggiori: laonde approssimativamente se mbra potersi ritenere che Sanguinetto fosse il centro di questo scotimento, il quale durato all'incirca un mese ossia dal 15 di ottobre all'8 di novembre riproduce si può dire tutte le fasi che si manifestano nei fenomeni del Monte Baldo. In un documento indirizzato alla "Benemerita Spett. Accademia di Agricoltura Commercio ed Arti" di Verona si legge: Alle ore Due e un quarto antimeridiane del 15 ottobre una veemente scossa con detonazione cupa annunciava a questa parte il terremoto, circa dieci minuti dopo alle ore 2.25 avveniva altra cupa detonazione con sussulto del terreno e verso le ore due e trequarti accadeva la terza cupa detonazione parimento con oscillazione. Alle ore tre e mez zo circa si manifestava altra cupa detonazione con un forte sussulto alla superficie e verso le ore quattro succedeva una più forte e cupa detonazione che era la quinta con maggior veemente scossa sussultoria per la quale i muri di diverse case del paese di Sanguinetto segnarono delle fessure e si staccarono dei quadretti di cotto da alcuni comig noli di cui due di essi caddero. Al momento delle cupe detonazioni sembrava il passaggio rapido di cosa come fosse fischio o sibilare. Alla seconda detonazione e scossa gli abitanti di questo paese erano pressoché tutti svegliati e la maggior parte con i lumi accesi, alla terza scossa sortivano la maggior parte dalle rispettive abitazioni e stava no all'aperto. Alla quinta scossa, che fu la maggiore, si manifestava nei medesimi un generale spavento. Diverse persone furono prese tosto chi da vomito, chi da evacuazioni alvine, chi da insulti nervosi per cui occorse anche l'arte medica. Alquanto prima che venissero le detonazioni i cani chiusi abbaiavano, i gatti tentavano di uscire di casa p er la via più breve cioè saltando anche dalle finestre, alcuni cavalli mostravansi inquieti sciogliendosi dai capestri. La notte era tranquilla il cielo lucidissimo e parimenti tranquillo, se non che di spesso all'etere si vedeano lucidi ed allargati fuochi, come suol dirsi di stelle cadenti. Le detonazioni provenivano dalla direzione SW, dove s i vedeano pure dei sprizzi elettrici, comunemente qui detti "spiancisi" di color biancastro e per rapidità appena visibili. La stella del mattino al suo levare splendea di una luce vivissima non solita, mentre parea un fuoco ardente in guisa che disegnava l'ombra delle persone. Durante il giorno 15 che fu tranquillo lucido e bello si sentivano di tratto in tratto piccole detonazioni accompagnate dal tremito del suolo ed appena dopo tramontato il sole, che parea disceso in una zona di fuoco, si sentiva una forte e cupa detonazione con veemente scossa proveniente dalla precisata direzione ciocchè riprodusse spavento negli abitanti, per cui la maggior parte di essi si tennero svogliati dura nte la notte dal 15 al 16, formandosi in piccole brigate per vegliare in allegria, ed altri prendevano qualche riposo sopra materassi presso la porta d'ingresso delle rispettive case per essere pronti ad uscire nel caso di nuove scosse. Verso le ore 11 pom. del 16 si avvertì un leggero tremito del suolo e qualche altra vibrazione fino alle ore 8 del 17. Parlando di questo distretto le scosse furono più veementi, quindi maggiormente sentite nei comuni di Gazo, Nogara, Sanguinetto e Concamarise e meno negli altri comuni e quasi niente come a S.Pietro di Morubio. Parlando fuori del distretto dalle informazioni assunte le scosse furono maggiormente sentite a Villimpenta ed a Governolo dalla quale direzione provenivano. Furono pure sentite ma meno forti a Bovolone, Isola della Scala e Bonferraro. Vedi TAB.5. Finalmente nel giorno 8 novembre alle ore 11 e trequarti antimeridiane fu sentita altra detonazione con piccola scossa da pochi soltanto avvertita e poscia non successe altro. Dal giorno 15 ottobre al giorno 8 di novembre avvenner o di tratto in tratto delle piccole scosse con detonazioni e ciò accadeva specialmente nel tempo delle fasi di Luna. Ciò è quanto si ha il pregio di riferire in riscontro alla spettabile ricerca del 25 corrente..........Sanguinetto li 28 novembre 1841. Il commissario distrettuale. Mestre. (Rif.6-7bis-18-25-30)

1845 aprile 03 : Alle ore 05 e mezza circa si avvertirono due scosse di terremoto, la prima leggera ed ondulatoria, la seconda un pò più forte e sussultoria. Ambedue non durarono che 2 o 3 secondi. (Rif. F.6-30) *

1846 luglio 06 : Alle ore 05 Pom. fu avvertita una leggera scossa di terremoto che va certamente collegata all'intensa attività sismica che si stava manifestando nel Pisano. (Rif.6-18)

1849 aprile 11 : Alle ore 5 di mattina si è avvertita una scossa di terremoto. E' probabile che questo evento rientri nell'attività di sciame sismico che si stava registrando nella zona del Parmense. (Rif.7-18)

1850 settembre 18 : "Alle ore 7 Ant. due lievi scosse di terremoto ondulatorio nella direzione di E in W l'una scossa dopo l'altra un 20 secondi circa." Questa la cronaca Veronese che descrive un evento sismico certamente da mettere in relazione con l'attività che si stava manifestando nel Modenese, infatti alle ore 7.10 del giorno 18 in Modena s i avvertiva una forte scossa sismica della durata di 6 secondi. (Rif. 6-18)

1851 febbraio 5 : Alle ore 10.49 ant. circa si avvertì in città una leggera scossa della durata forse di un secondo per un terremoto che colpiva l'Italia Nord Occidentale e la Svizzera. Nell'alta Lombardia fu avvertito in modo forte mentre una leggera ripercussione fu avvertita a Pavia, Mantova, Parma, Genova. Nel mese di agosto il terremoto si rifece sentire in Verona nel giorno 3 alle ore 1 ant. di notte con una leggera oscillazione ondulatoria nella direzione da Ponente a Levante e per la durata di 4 secondi. Il cronista continua indicando che nei giorni 2 - 3 - 4 di agosto era scosso il Trentino nella zona di Tione e Rovereto e che il terremoto del 3 agosto fu avvertito anche a Milan o, Ferrara, Venezia, Mantova. (Rif.6-7bis-18-30)

1853 giu gno 22 : All e ore 00. 07 ant . si avv ert iva una leg ger a sco ssa di ter rem oto . Al mat tin o del 24 due rep lic he sus sul tor ie di med ioc re int ens ità . Que ste att ivi tà sem bre reb ber o rip erc uss ion i sis mic he dov ute ad un for te ter rem oto nel la zon a di Urb ino (Ma rch e). (Ri f.1 8- 30) 185 4 lug lio 18 : All e ore 02 e tre qua rti pom . si fec e sen tir e a Laz ise una leg ger a sco ssa di ter rem oto . Al mat tin o del 29 dic emb re all e ore 02. 59 ant . cir ca in Cit tà si avv ert iva una leg ger a sco ssa ond ula tor ia nel la dir ezi one da SW a NE. (Ri f. 6- 18- 19- 30)

1855 luglio 25 : Alle ore 01 pom. circa (ore 00.56) si avvertì una scossa di terremoto a carattere ondulatorio con direzione da NE a SW per la durata di 5 secondi. Il terremoto che colpiva la Valle del Rodano in Svizzera si avvertì pure a Mantova, Modena, Parma, Milano, ne seguì uno sciame sismico. (Rif.6-18-19)

1856 dicembre 15 : Sull'Alto Garda, a Riva di Trento si avvertì una scossa di terremoto con orientamento da N a S. (Rif.7bis)

1857 febbraio 01 : Alle ore 0.12 ant., per una fortissima scossa che colpiva Parma, in Città fu avvertita una leggera ondulazione del suolo. Il 7 marzo alle ore 3.20 circa del mattino si avvertì nuovamente il terremoto con una forte scossa. (Rif. 7-18)

1859 gennaio 12 : In questo giorno alle ore 6 ant. si avvertì in Verona una scossa di terremoto. Altra e più intensa si avvertiva il giorno 20 gennaio alle ore 08.56 ant. quando il Trevigiano, nella zona di Collalto, veniva fortemente scosso con danni da un violento terremoto. Terremoto che nella zona di Collalto si rinnovava fino al mese di Mag gio. (Rif.7-18-19)

1860 luglio 19 : Per un nuovo terremoto che colpiva il Trevigiano con epicentro nelle località di Valdobbiadene, Guja, Pieve di Soligo, Collalto, in Verona alle ore 04.37 pom. si avvertì una sensibile scossa. (Rif.7-18)

1861 ottobre 16 : Con tutta probabilità la parte Sud - Orientale della Provincia fu leggermente scossa da un terremoto che colpiva con danni il Forlivese. La scossa delle ore 4.45 pom. oltre che a Forlì provocava danni anche a Ravenna e fu leggermente avvertita a Bologna, Venezia, Trieste, Vicenza. (Rif.18)

1864 marzo 15 : Una scossa di terremoto che alle ore 02.45 ant. colpiva l'Appennino Bolognese veniva leggermente avvertita anche a Reggio, Parma, Mantova, Vicenza e con ogni probabilità scosse anche la parte medio bassa della nostra Provincia. (Rif.7bis-18)

1866 febbraio 14 : In quest'anno si aprì un nuovo e lungo periodo di agitazione sismica nel Monte Baldo, tremiti, scotimenti, muggiti sotterranei ed altri fenomeni minori ad eccezione di qualche intervallo non mancarono più fino al disastroso terremoto della Val d'Illasi del giugno 1891. Si riscontrò che l'apparato sismico Veronese funzionava d i concerto con altri centri, ossia, o succedeva o precorreva ai fenomeni sismici della penisola o del bacino del mediterraneo. Durante la straordinaria agitazione sismica di quest'anno mancò l'acqua nella massima parte delle fonti e dei pozzi della Valle dell'Adige (che si trova ad Est della catena Baldense) sorgenti che costituiscono vere spie s ismiche e sismometri naturali che ci avvisano dei fenomeni sismici che talvolta avvengono a grande profondità. (Rif. 6-18-22-30) *

1867 Continuò quest'anno nel Monte Baldo il periodo sismico. Sebbene l'intensità dei fenomeni fosse inferiore a quella dell'anno 1866 non mancarono dei massimi sismici intercalati con periodi di relativa calma ma mai assoluta. Uno di questi massimi sismici (sciami) accadde il 2 di febbraio quando i fenomeni sotterranei si produssero con straordi naria violenza. (Rif.30)

1868 gennaio : Nel Monte Baldo dal mese di gennaio al luglio i fenomeni sismici non presentarono, si può dire, un periodo di tregua. Furono violentissimi specialmente nella prima e terza decade di gennaio e nella seconda di febbraio. Il 20 febbraio alle ore 08.45 pom. una fortissima scossa sussultoria colpiva Malcesine e maggiormente ancora Casso ne. Fu seguita da un numero grandissimo di detonazioni che andarono man mano diminuendo di intensità per poi terminare in un sordo e cupo mormorio che a poco a poco si estinse. Ne seguì un tremito prolungato del suolo che portò grande panico negli abitanti i quali fuggirono dalle loro abitazioni (era sera) e vegliarono tutta la notte. (Rif. 18- 19-30-32) **** Nel 1869 viene trasferito a Verona, presso il Regio Liceo Scipione Maffei il Prof. Agostino Goiran. (Rif.36)

1869 giugno 25 : Ad eccezione di un momento di parossismo, avvenuto nel mese di luglio e più precisamente il giorno 13, il Monte Baldo si mantenne sufficientemente calmo. Il 25 giugno alle ore 02.57 circa per un violento terremoto che colpiva il Bolognese a Verona si avvertiva una leggera scossa ondulatoria, scossa che fu avvertita in maniera for te a Vicenza. Il 13 luglio alle ore 11 pom. nella zona del Monte Baldo fortissime detonazioni venivano avvertite sulla sponda orientale come in quella occidentale del Garda. (Rif.6-18-30- 32)

1870 marzo 30 : Il giorno 30 è puramente indicativo poichè nelle cronache si legge (Rif. 32): negli ultimi giorni di marzo a Malcesine si fece sentire una forte esplosione accompagnata da sordo e cupo mormorio. Il 6 aprile, durante il giorno, a Verona veniva avvertita una scossa di terremoto come pure a Padova e Mantova. Il 25 maggio alle ore 07 .33 ant. in Verona e Provincia venivano avvertite a brevissimo intervallo di tempo l'una dall'altra due scosse la prima assai intensa e della durata di circa due secondi, la seconda di minor durata. La scossa del 25 maggio fu avvertita nella zona dell'Alto Garda, a Torbole, a Riva, Vicenza, Padova, Venezia, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia. Le scos se continuarono ad essere avvertite distintamente nel Veneto e nel Trentino nei giorni 26 - 27 - 28 - 29 e 30 maggio. Questo periodo sismico, che era iniziato a metà Marzo dopo la relativa calma dei mesi di gennaio e febbraio, portò una violenta scossa vorticosa accompagnata da una forte detonazione nel primo giorno di giugno a Malcesine e Casso ne dove si riscontrarono dei danni alle case. Il Goiran che ripetutamente ebbe a perlustrare minutamente la catena del Monte Baldo, frequentissimamente sulle vette più elevate e nelle valli dirupatissime che ne solcano il fianco occidentale, rimase veramente sorpreso per le forme stranissime dei rumori sotterranei, per l'intensità delle detonazi oni, per la frequenza e regolarità colle quali le stesse si succedevano. (Rif.18-30-32)

1871 settembre 28 : Alle ore 10.20 pom. due scosse di terremoto si avvertivano in tutta la Provincia la prima lieve e sussultoria, la seconda assai più forte ed ondulatoria della durata di tre secondi con direzione NW-SE. La scossa fu intesa più forte allontanandosi dalla zona del Garda e fu avvertita pure a Vicenza con direzione NW-SE a caratte re ondulatorio in due riprese. (Rif. 18-30)

1873 marzo 12 : A Verona come in tutta la Provincia alle ore 09.04 circa (al Rif. 32 sono segnate le ore 22 di notte) si avvertiva una leggera scossa per un terremoto che scosse l'Italia dalla Calabria al Trentino mentre nelle Marche portava ingenti danni. Nel mattino del giorno 22 marzo a Verona si avvertiva una leggera scossa. Il giorno 15 giugn o alle ore 9 pom. si avvertiva una scossa di terremoto a Riva del Garda ed altra il giorno 27 alla mezzanotte urtava il Trentino. Nel giorno 29 giugno leggere scosse si avvertirono a Trento alle ore 0.15 ant., alle ore 02 e 03.15. Alle ore 04.58 tre forti scosse colpivano Verona le prime due distintamente separate da brevissimo intervallo forse di due secondi e con moto leggermente ondulatorio, la terza fu brevissima a carattere ondulatorio - sussultorio. Nelle abitazioni sbatterono le porte, parecchi quadri si staccarono dalle pareti e suonarono violentemente i campanelli. Nel Duomo come nella chiesa dei SS.Nazaro e Celso si staccarono parti del soffitto, cadde qualche fumaiolo. E queste, narra la cronaca, furono le sole rovine che il terremoto Bellunese del 29 giugno recò a Verona. La direzione del movimento fu detta da alcuni Osservatori da Est ad Ovest mentre altri indicavano da Nord a Sud. Tale contraddizione deriva da ciò: che effettivamente le prime due scosse si propagarono da Est ad Ovest mentre la Terza urtava Verona ne lla direzione N-S. Il terremoto fu sentito molto intensamente nella catena dei Monti Lessini e nei monti che separano il Veronese dal Vicentino, nella Valle dell'Alpone, d'Illasi, Valpantena, Valpolicella, Val d'Adige. Fu fortissimo in tutta la catena del Monte Baldo e sulle rive del Lago di Garda quasi che il centro sismico Baldense svegliatosi a sua volta sovrapponesse le sue vibrazioni a quelle che si propagavano dal Bellunese. Per la forte compressione e dilatazione del suolo nell'Agro Veronese durante la giornata del 29 giugno molti dei corsi d'acqua detti "pozzi di marina" (vedi Rif. 6 a pag.85) "urlarono" fortemente, alle Terme di Caldiero (dette di Giunone vedi Rif. 6 pag.79) si sp rigionarono copiose e grosse bolle di gas che scoppiavano fragorosamente, le acque del Bacino Squarà a Montorio Veronese si videro sollevarsi a grande altezza (vedi Rif. 6 pag.70). Questo terremoto che colpiva violentemente il Bellunese venne ricordato nel tempo col nome di "Terremoto di San Pietro" essendo caduto appunto nel giorno dei SS. Pietr o e Paolo ovvero il 29 giugno. Ma ritornando alla cronaca Veronese si ricorda che nella notte dal 22 al 23 luglio i pendoli sismoscopici dell'osservato rio registrarono una leggerissima scossa di terremoto che fu avvertita solo da qualche persona. (Rif. 6-18-30-32) *

1874 : Il Prof. Agostino Goiran, instancabile osservatore e studioso della natura Veronese, osservava che nell'estate di quest'anno a Peri, Avio ed in altri luoghi della Val d'Adige veniva avvertito per due volte il terremoto. (Rif.18-30-32)

1875 gennaio 31 : Nella notte dal 31 gennaio al 1 febbraio sulla sponda Veronese del Lago di Garda alle falde del Monte Baldo in Assenza ed a Castelletto di Brenzone si fece sentire una piccola e lievissima scossa da pochi avvertita e che fu a carattere ondulatorio con direzione da SW a NE. Il 15 marzo in Città e Provincia alle ore 00.50 ant. si avvertì una sensibile scossa sussultoria della durata di 8 secondi. Verona e Provincia tremarono ancora il giorno 17 marzo alle ore 06.02 pom. con una leggera scossa sussultoria di brevissima durata. (Rif.5-18-26-30-32)

1876 gennaio 22 : Quest'anno è molto ricco di informazioni sismiche grazie alle prestazioni del Prof. Agostino Goiran il quale si avvaleva di validi ed appassionati collaboratori e corrispondenti dalla zona del Monte Baldo - Garda come il Dott. Avvocato Valentino Benedetti e Don. Luigi Boschivi dalla Ferrara di Monte Baldo. Al Rif. 32 troviamo mo lte notizie in "Cronaca Cittadina o Varietà oppure in Eco dalla Provincia" (vedi nostra raccolta articoli storici) redatte da questi appassionati sismologi.

1877 gennaio 18 : L'inizio dell'anno passò con una relativa calma dei fenomeni sismici nel Monte Baldo. Alle ore 8.15 del 18 gennaio a Cassone si avvertirono due sensibili scosse accompagnate da rombo mentre a Verona il microsismografo installato dal Prof. A. Goiran due minuti dopo registrava un leggerissimo fremito nella direzione Nord - Sud. L' agitazione sismica perdurò per tutto il mese di febbraio quando nel giorno 5 alle ore 05.05 pom. a Malcesine e Cassone venne avvertita una nuova scossa sussultoria seguita da uno sciame di scosse più leggere e da un frastuono che si prolungò per circa un'ora. Questa scossa veniva avvertita anche a Verona ma in modo leggero.(Rif.30-32)

1878 febbraio 26 : Alle ore 12.07 fu avvertita una scossa di terremoto con direzione Est - Ovest. Il giorno 12 marzo alle ore 10.26 pom. a seguito di una forte scossa di terremoto che provocava danni nella Romagna è probabile che anche a Verona se ne sia avvertita una leggera ondulazione. La scossa sismica veniva leggermente avvertita anche a Pad ova, Venezia ed Asiago (VI). Il giorno 3 luglio alle ore 04.20 un'altra leggera scossa a carattere ondulatorio interessava Verona con direzione SE-NW provocando il tintinnio dei campanelli. Il 28 novembre alle ore 06 pom. nella zona di Malcesine si avvertirono delle leggere scosse ed il giorno dopo 29 alle ore 06.10 ant. si avvertì una nuova fort e scossa. (Rif.18-30-32)

1879 gennaio 04 : Nel corso dell'anno il Monte Baldo si mantenne in uno stato di agitazione quasi mai interrotta. Nei primi tre giorni di gennaio a Malcesine si udirono leggeri rumori seguiti il giorno 4 da una leggera scossa con detonazione. Il giorno 6 sempre a Malcesine si avvertì una nuova leggera scossa alle ore 10 pom.. Nel 7 alle ore 10 an t. furono intese detonazioni e sensibili scosse seguite dai soliti rumoreggiamenti che durarono per tutta la giornata. (Rif.1-6-18-30-32)

1880 gennaio 26 : Alle ore 05.30 pom. una mediocre scossa si avvertiva in questo giorno alla Ferrara di Monte Baldo, scossa che si ripeteva dopo breve intervallo. Il giorno 9 febbraio alle ore 6 pom. una leggerissima scossa veniva segnalata in Quinto di Valpantena. Alle 6.32 pom. un'altra sensibile scossa con moto sussultorio - ondulatorio veniva avvertita in Città e Provincia, dopo una brevissima pausa ne seguì un'altra assai leggera a carattere ondulatorio con direzione SE-NW il tempo di perturbazione totale non durò più di tre secondi e fu valutata nel 4° della scala Forel - De Rossi. La prima scossa fu accompagnata da un suono cupo ed assai forte a cui tenne dietro un frastuono ma rcatissimo e prolungato, il Goiran lo paragonò a quello prodotto dalla caduta di un grosso peso. Al tempo vi fu chi asserì che la scossa fosse stata preceduta da un colpo simile a quello provocato da un cannone in lontananza. Tremarono i vetri delle finestre un pò ovunque, furono scossi piccoli oggetti che si trovavano sulle tavole o sulle mens ole appese ai muri. (Rif. 2-18-30-32)

1881 gennaio 3 : Mentre a Verona si avvertivano delle leggere scosse nei giorni 3-4-5 gennaio nel Monte Baldo regnava la calma quasi perfetta fino al giorno 10 quando a Malcesine si avvertiva una sensibile scossa sussultoria seguita da altra più leggera. Il Prof. Agostino Goiran dal 1879 aveva installato un Tromometro (costruito a Roma dal Donati ) per lo studio delle correnti estratelluriche ed un microsismografo, un altro microsismografo veniva installato in una grotta del Giardino Giusti in Verona. Alla fine del mese di marzo, in una sera, alle Terme di Caldiero si notò una scossa di terremoto mentre l'emissione di Bolle di Gas fu continua abbondante ed accompagnata da un odore di acid o solfidrico. Anche in Bolca (933 mt) in una notte fra il 28 e 30 marzo si udì un fortissimo rombo sotterraneo (per una più dettagliata lettura si rimanda al Rif. 3 che si trova in Biblioteca Civica di Verona al Cat. D.260.2). Nel giorno uno di aprile il microsismografo a pendolo (lungo 4,20 mt) continuò a registrare leggere scosse strumentali con movimento ondulatorio nella direzione E-W o SE-NW. La cronaca del tempo riporta un fenomeno che merita essere citato ....... un'altra forma della attività del suolo si era manifestata nel Veronese con insoliti odori molesti nell'aria e con nebbia secca (per una più completa descrizione di questo fenomeno si rimanda al Rif. 37) l'aria era per lo più nauseabonda e di evidente origine endogena che mostratasi forse sin dal principio del mese si riprodusse poscia giornalmente e periodicamente fra le ore 3 e le 5 pom. continuando fino alla fine del mese di agosto con grande meraviglia e commenti del popolino la cui fantasia era già eccitata dagli eventi politici. Fenomeni identici erano segnalati nella pianura Veronese mentre i "Villici" che erano a lavorare per i campi dicevano che l'aria sapeva di "saetta" ed una persona assai colta favellando con il Goiran paragonò l'odore dell'aria a quello caratteristico che si sente in prossimità di un elettromotore meccanico in azione. (Rif. 3-18- 30-32-37) Dal giorno 18 dicembre 1881 al 1 luglio 1882 sul giornale cittàdino "l'Arena" veniva redatto un bollettino sismico

1882 gennaio 1 : Anche l'anno 1882 lo ritroviamo molto ricco di informazioni storiche per Verona e Provincia miranti allo studio del sottosuolo tanto che al Rif. 30 gran parte delle notizie raccolte riempiono 8 pagine. Il 1882 per Verona sembra quasi ripetere una pagina di storia già vissuta a cavallo degli anni 1116 e 1117 quando un'alluvione de ll'Adige successiva ad un lungo periodo sismico devastava la città. Infatti il 1882 si dimostrerà sismicamente molto attivo con un massimo sismico nei mesi di settembre ed ottobre. E' doveroso inserire una nota sulle forti anomalie meteoriche che interessarono il Veronese nel mese di settembre di quest'anno quando i forti squilibri atmosferici sovrapponendosi alle azioni sotterranee concorsero a portare terrore e rovine nel Veronese. Le piogge ebbero inizio nella notte dal 10 al giorno 11 continuando non molto forti sino al 13. Divennero diluviali nei giorni 14 e 15 accompagnate sui monti da una copiosa nevicata la quale si sciolse sotto l'influenza delle piogge. Nella notte dal 15 al 16 un telegramma da Trento avvisava le autorità di Verona del minaccioso gonfiamento dell'Adige. Verso la mezzanotte del 15 si allagavano le parti basse della città. Il 16 gran parte di Verona era inondata e crollavano parecchie case. Alla burrasca atmosferica fu sincrona quella tellurica. Il periodo sismico cominciato il 15 di settembre continu ò nel mese di ottobre con manifestazioni più moderate ma non meno numerose. (Rif. 30-32) *

1883 febbraio 9: I primi sei mesi dell'anno comprese le prime due decadi del mese di luglio furono alquanto scarse di fenomeni sismici per il Veronese. In Verona i sismografi quasi giornalmente registravano leggerissimi terremoti ondulatori sempre sulla componente N-S e nel Monte Baldo non cessarono mai del tutto i tremiti del suolo, i rumori sott erranei e le detonazioni che si riscontrarono fragorose ed accompagnate da sensibili scosse.

1884 febbraio 19 : "In questo mese fra il giorno 17 ed il 20 la trepidazione del suolo fu fortissima in Verona e nel Monte Baldo. Nel mese di giugno si avvertì una leggera scossa a Magugnano. Il 23 luglio e nei primi giorni di agosto si avvertì qualche rumore sotterraneo nel Monte Baldo. Il 12 settembre alle ore 08.30 ant. circa si sentì una sc ossa di terremoto in tutta la Lombardia. Nel dicembre in Verona gli strumenti si mantennero agitatissimi ed oltremodo irrequieto fu il tromometro mentre i microsismografi quasi senza interruzione registravano scosse per la massima parte ondulatorie e con direzione prevalente NW- SE. (Rif. 4-18-30-22)

1885 gennaio 05 : Indipendentemente dai numerosissimi terremoti che i microsismografi Veronesi registrarono dalla notte del 5 - 6 gennaio alla sera del 7 svariate scosse con intensità di 1° sulla dominante SE-NW furono avvertite a Magugnano. Il febbraio di questo'anno fu molto agitato con una punta di maggior attività nei giorni 27 e 28. Il gio rno 19 in Ferrara di Monte Baldo si avvertiva una scossa del 3° alle ore 21.45 con orientamento NE-SW che si ripetè pochi minuti dopo. Il 21 dicembre alle ore 23 un terremoto che colpiva tutto il Veneto in Verona veniva avvertito in modo leggero a carattere sussultorio - ondulatorio. (Rif. 18-30-32)

1886 gennaio 07 : Alle ore 08.14 scossa assai forte di terremoto ondulatorio nella direzione ESE-WNW. Il 27 agosto alle ore 22.50 circa in Città si avvertirono due scosse di terremoto che interessarono tutta la Provincia e più intensamente la zona montana, la seconda fu più forte della prima. Nel giorno 18 novembre, dopo una lunga calma, a Magu gnano sul Lago di Garda alle ore 09.45 ant. circa si avvertiva una scossa di terremoto assai forte (5°) nella direzione di ESE- WNW con forte rombo, il fenomeno fu preceduto da leggerissimi e prolungati tremiti del suolo. (Rif.18-30-32)

1887 gennaio 24 : Le osservazioni tromometriche e microsimografiche indicano per i mesi di gennaio e di febbraio una costante e persistente agitazione del suolo. Il Prof. A. Goiran nel mese di Agosto verificava alcuni piccoli terremoti apparentemente isolati con epicentro nella Valpantena ed in altri punti dei Monti Lessini. Nel giorno 9 novembre il Veronese entra nella vastissima area del terremoto che fra le ore 01.30 e le 01.32 ant. colpiva specialmente il Veneto ed il lembo più meridionale del Trentino, l'Emilia, le Romagne, le Marche, la Toscana. Un nuovo massimo dei fenomeni sismici si registrò nei giorni 24 e 25 novembre con scosse in Verona e Ferrara di Monte Baldo. (Rif. 9-10-1 7-18-30-32)

1888 : Nel mese di Luglio cadde un massimo di fenomeni sismici tanto che il Prof. A. Goiran dal giorno 3 al 25 contava 44 scosse strumentali. Il giorno 11 alle ore 00.15 ant. in Verona si avvertiva una scossa ondulatoria del 3° con direzione E-W. A questa ne seguirono altre 5 più piccole ed era (narra la cronaca da Ferrara di Monte Baldo) imposs ibile rimanere in piedi mentre i mobili delle camere traballavano. Questo terremoto che fu forte a Ferrara di Monte Baldo si manifestò fortissimo nelle valli dell'Alpone, Tramigna, Illasi per la durata di 3 secondi. Da ricordare inoltre che in queste vallate venivano quasi quotidianamente avvertiti piccoli e numerosi terremoti unitamente a lievi rumori sotterranei tanto che i contadini che lavoravano i campi dicevano che "sembrava la terra bollisse sotto i piedi". Questi furono i segni premonitori della forte esplosione tellurica che sarebbe avvenuta il 7 giugno 1891. (Rif.17-18-30-32)

1889 : Il giorno 8 dicembre a causa di un estesissimo terremoto che interessò la regione Garganica una leggerissima scossa veniva avvertita in Verona, Bologna, Salò, Bassano, Asolo, Belluno, Venezia, ecc. Nel corso dell'anno il Prof. Agostino Goiran contava per Verona 137 scosse di terremoto ben distinte e così distribuite: gennaio 12; febbraio 22; marzo 16; aprile 27; maggio 24; giugno 11; luglio 3; agosto 13; novembre 2; dicembre 7. (Rif. 15-17-18-30-32)

1890 gennaio 30 : Nel corso del anno a diverse riprese il Veronese fu battuto dal terremoto. Leggerissime scosse si verificarono il 30 gennaio. Calmo trascorse il febbraio. Alle ore 13.25 del 6 marzo una forte scossa del 6° a carattere sussultorio ondulatorio, della durata di parecchi secondi ed accompagnata da prolungato rombo batteva Ferrara di Monte Baldo ed Ala di Trento ripetendosi leggerissima dopo un breve intervallo. Nel giorno 14 dicembre alle ore 23.03 circa una scossa ondulatoria assai forte nella direzione ESE-WNW e della durata di 8 secondi urtava la Riviera del Lago di Garda da Bardolino a Torbole, ne seguirono due forti rombi alla distanza di quasi 10 minuti l'uno dall'altr o, il fenomeno si ripeteva nel giorno 15 alle ore 04.07 ant. con moto ondulatorio, con la stessa direzione e per la durata di 7 secondi. (Rif.17-18-30-32).

1891 : Dopo le perturbazioni sismiche del 14 e del 15 dicembre 1890, nel Veronese non si registrarono fenomeni di rilievo fino alle ore 11.35 ant. del 31 gennaio quando una leggera scossa con direzione NW-SE interessava la Val d'Adige nella zona di Ala (TN). Da questo giorno e fino al mese di maggio regnò una calma apparente con delle oscillazion i ad onda lunga dovute a dei lontani terremoti. La notte dal 6 al 7 giugno era splendidamente serena e come narra la cronaca si notavano le stelle scintillare straordinariamente mentre nell'atmosfera regnava una calma soffocante era "stofego" diceva la gente. L'alto silenzio della campagna e della stessa città era turbato dall'abbaiare dei cani e d ovunque andava crescendo l'agitazione negli animali domestici. Fu assicurato che molte persone provassero un senso strano di malessere e difficoltà nel prendere sonno ma tutto era attribuito al caldo soffocante della notte ........... alle ore 02.04 ant. il terremoto portava rovine e distruzione nelle valli di Illasi, Mezzane, Cazzano, Alpone, Chiampo. La durata della scossa del 7 giugno calcolata in 10-12 secondi provocava il crollo totale di 42 case, 25 si resero inagibili del tutto, 40 in parte, le lesionate furono 322. Le repliche, che avvennero in gran numero, durante i mesi di giugno e luglio furono quasi giornaliere andando poi scemando di numero ed intensità. Oggi (1997) a dist anza di anni si può ancora osservare, nelle contrade colpite dal terremoto, gli effetti di questo triste periodo tellurico che colpiva la Val d'Illasi lungo la linea epicentrale Trettene - Tregnago. A conclusione aggiungiamo alcuni dei bollettini diramati dall'Osservatorio Geodinamico condotto dal Goiran ed alcune note di cronaca tratte dalla stampa del tempo: Giornale l'Arena 8 giugno "IL TERREMOTO SENTITO IN CITTA'". Da parecchi anni nel Veneto non andavamo soggetti a violenti scosse di terremoto. Dopo i terremoti del 29 giugno 1873 (Belluno), quelli del 1 agosto 1883 (Casamicciola) e quelli del 23 febbraio 1887 dei terremoti quì si parlava come di una curiosa specialità del Monte Baldo il quale di tanto in tanto freme moderatamente. Ma questa notte purtropp o la spaventevole forza della terra si manifestò per modo da farcene rammentare per lungo tempo. Erano le ore 2 e 4 minuti di notte e la immensa maggioranza dei cittadini dormiva quando una terribile scossa sussultoria preceduta da un rombo fortissimo mise soqquadro la popolazione. La scossa fu infatti tremenda. In quei 5 o 6 secondi quanti ne du rò il terremoto non era possibile stare in piedi. I mulini dell'Adige che erano tutti in attività si fermarono di botto alla prima scossa e non si rimisero in moto che quando la stessa non ebbe fine. Fu notato che alle ore 23 i colombi, le galline, i cani erano irrequietissimi ed in campagna urlarono poco prima della scossa. Giornale l'Arena 22 giugno .... tutte le scosse telluriche erano precedute dall'urlo del rombo che veniva sempre dalle regioni del Monte Baldo. Una viva luce accompagnava il momento più terribile della catastrofe e per circa due minuti una meteora a guisa di stella cadente fu vista nel cielo spiccare il corso di sopra Tregnago in direzione di Bad ia Calavena (sintesi). Giornale l'Arena 8 luglio Non passa giorno non passa notte senza che le scosse vengano a seccarci le ore e metterci il fuoco alle gambe. Sabato alle ore 13.45 fu un brutto momento per coloro che stavano al domestico focolare. La casa cominciò bruscamente a fare la danza e gli inquilini sbalorditi dovettero prendere il largo. Ieri mattina (7) pode rosa scossa. Questa mattina alle ore 09.24 forte scossa. Giornale l'Arena 31 luglio Continua.... continua sempre il maledetto. Il giorno 23 alle ore 20.34, il 24 alle ore 02, il 26 alle ore 22.30, il 29 alle ore 16 ci fu alle coste con scotimenti sebbene non gravi però qualche allarme. Dal 29 ad oggi (31) nessuna scossa. I mutamenti, le originalità del tempo segnano le altalene e le vicende del terrem oto. Dal famoso 6 giugno e fino al termine del mese (giugno) ora si aveva freddo, ora il caldo acuto, ora la pioggia torrenziale, ora il vento impetuoso. L'8 luglio tuoni fortissimi e lampi ed altre scosse. Dal giorno 11 al 22 temperatura calda ma sempre costante e quindi nessuna perturbazione tellurica di notabile intensità. Dal giorno 23 al 29 temporali e scariche forti di elettricità e la sera rispose con 4 scuotimenti. Ho poi osservato nei tempi di maggior scuotimento i fuochi fatui o stelle cadenti. (da una corrispondenza). Giornale l'Arena 29 agosto Il terremoto si è fatto sentire ancora. Preceduto da forti boati si è ripetuto la notte del 27 accompagnato da lungo boato, cadde qualche camino a Velo Veronese e Bolca, alcuni muri si screpolarono. Anche la rupe di Castelvero (566 mt) in comune di Vestenanova lasciò cadere alcuni massi senza però causare danno. Inta nto sono cominciati i lavori per demolire la pericolante rupe la quale verrà distrutta a colpi di piccone e mine. Il giorno 23 ottobre alle ore 02.15 ant. a Belluno Veronese si sentiva una scossa di terremoto abbastanza forte della durata di circa 4 secondi in senso ondulatorio. L'improvvisa visita tellurica tenne svegli gli abitanti per varie or e poiché si attendevano ulteriori scosse, ma non si udì più nulla. (Rif. 18-23-25-30-32) *

1892 gennaio 05 : "I sismografi si sono mostrati lievemente agitati nelle ore antimeridiane, il tromometro registrava un movimento irregolare accompagnato da tremiti piuttosto forti. Calma in seguito interrotta però da tremiti assai vibrati nel suolo" (A. Goiran). Il 24 giugno alle ore 00.20 ant. un fortissimo terremoto colpiva la zona di Claut ( UD) dove crollarono alcuni comignoli e si produssero delle piccole crepe nei muri alcuni dei quali già in cattivo stato crollarono. La scossa fu forte a Belluno mentre a Vicenza passò inosservata, fu abbastanza sensibile a Schio e leggera a Verona. Il 30 giugno Badia Calavena veniva nuovamente colpita dal terremoto alle ore 19.15 con due sensibi li scosse accompagnate da rombo. (Rif. 8-12-18-32) *

1893 Aprile 02 : Ancora una forte scossa di terremoto colpiva Badia Calavena alle ore 00.20 circa con moto sussultorio e per la durata di un secondo. La scossa pose in serio scompiglio tutto il paese dove la maggior parte delle famiglie fuggì precipitosamente all'aperto credendo il rinnovarsi della tragedia del 1891. (Rif. 18-32)

1894 febbraio 09 : Un nuovo fortissimo terremoto colpiva la zona di Badia Calavena alle ore 13.35 circa. La scossa della durata di 3/4 secondi portava nuove crepe nei muri delle case e veniva avvertita con forte intensità nelle località di Boscochiesanuova, Velo Veronese, Tregnago, Crespadoro, nelle vallate di Mezzane, Tramigna, Alpone, Chiampo, Adige ed in tutta la catena del Monte Baldo. (Rif. 18-21-32) *

1895 febbraio 27 : In questo mese un incendio metteva fuori uso l'Osservatorio Sismico del Regio Liceo per cui il Prof. Goiran non fu in grado di registrare le scosse di terremoto che si avvertirono in Città nella mattina e nel pomeriggio del 27 rispettivamente alle ore 03 ed alle ore 16.38 quest'ultima scossa fu molto forte in Friuli nella zona di Claut dove provocava varie screpolature in parecchie case. (Rif. 18-32) *

1896 gennaio 6 : Quest 'anno troviamo quattro cronache sismiche che documentano l'attività endogena del Veronese il 6 gennaio con scosse avvertite durante il giorno nella zona di Brenzone; il 17 gennaio alle ore 07.15 quando si notarono due sensibili scosse sussultorie mentre gli strumenti sismici dell'Osservatorio erano in agitazione già da alc uni giorni; il 18 settembre alle ore 01.17 ant. una scossa abbastanza forte preceduta da leggero rombo a carattere ondulatorio e della durata di 2 secondi si faceva sentire a Badia Calavena ed in tutta la Provincia con direzione Est-Ovest; infine il 5 dicembre alle ore 09.35 a Malcesine si avvertiva una forte scossa di terremoto in senso sussultor io. (C.F.) (Rif. 30-32)

1897 : Nella notte fra il 26 ed il 27 gennaio un terremoto urtò parte del Trentino e delle Provincie di Verona e di Vicenza spiegando la massima intensità a Recoaro dove fu inteso molto forte, fu forte a Valle dei Signori, Ala e Rovereto, un po' meno lo fu a Trento, sensibile a Pergine e Vestenanova, fu avvertito alle ore 02.40 da pochi a Verona , Dolcè e Pastrengo. (Rif. 18-32)

1898 : Il giorno 20 febbraio una rovinosa scossa che urtava il Friuli veniva avvertita in Città in modo leggero e senza danni. Il 4 marzo a causa di un esteso terremoto che alle ore 22.10 colpiva l'Appennino Settentrionale nella zona di Langhirano (PR) in Città e Provincia si avvertiva una forte scossa della durata dai 3 ai 4 secondi. Il giorno 16 novembre verso le ore 14.50 un terremoto colpiva la zona del Lago di Garda provocando leggeri danni a Salò e passando inosservato sulla sponda orientale del Lago. (Rif. 18-32)

1899 : Leggere scosse si sono ripetute da alcuni giorni in continuazione di un periodo sismico cominciato sin dal mese di agosto e forse prima. Sembra che attualmente si stia attraversando un massimo di questo periodo, infatti diverse sono state le scosse da me avvertite: 15 novembre alle ore 15 leggerissima scossa, alle ore 22 leggerissima scossa , il 16 novembre alle ore 00.37 forte scossa sussultoria della durata di due secondi, alle ore 00.45 altra leggerissima ed alle ore 03.00 sensibile scossa sussultoria". A. Goiran

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