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Castel Porziano

 

 

RETE DI AREE PROTETTE

 

Con le recenti disposizioni in materia di aree protette il Servizio Conservazione della Natura del Ministero dell’Ambiente ha predisposto un Registro Ufficiale delle Aree Protette che tiene conto di tutti i comprensori, classificandoli nelle tipologie di tutela territoriale.  earth2.gif (185 byte)

L’aggiornamento del Registro Ufficiale delle Aree Protette organizza i dati in due repertori:

    il repertorio amministrativo, che raccoglie tutti i provvedimenti  amministrativi di istituzione delle varie aree.

    il repertorio cartografico che raccoglie le cartografie ufficiali di perimetrazione di ogni area protetta

Consultando la cartografia si possono fare una serie di considerazioni. Una di queste considerazioni è l’elevata percentuale di territorio protetto nella zona alpino centro-orientale con particolare riguardo al Trentino Alto Adige dove esistono superfici incluse nei parchi e nelle riserve a gestione locale. Anche la porzione più occidentale del Veneto assicura notevoli superfici protette.

Nella zona occidentale dell’area alpina vi sono delle lacune territoriali colmate dal parco Nazionale del Gran Paradiso, dai vari parchi regionali del Piemonte.

Ugualmente povera di aree protette è la zona ai confini con l’Austria e la Slovenia dove esiste solo la zona protetta delle foreste demaniali di Tarvisio.

Un altro esempio di sistema di aree protette è quello dell’Appennino centrale dove intorno al Parco Nazionale d’Abruzzo si sono aggiunte aree protette nel Lazio, Umbria e Molise.

Questa parte del territorio italiano rappresenta sicuramente l’area più importante per la presenza di fauna, flora e ambienti rari e minacciati. La creazione di un sistema di aree protette nazionale che garantisca la protezione della biodiversità deve necessariamente basarsi sui seguenti strumenti normativi:

    la Legge Quadro per le aree protette n° 394/91;

    il Piano d’Azione per le aree protette in Europa " Parks for life " predisposto dall’I.U.C.N. , WWF, BirdLife International, World Conservation Monitoring Center, Federation of Nature and National Parks of Europe.

Le aree protette rivestono una grande importanza non solo sotto il profilo naturalistico ma anche per ciò che riguarda le tradizioni e la cultura del Paese. Le aree protette devono essere considerate facenti parte del patrimonio del Paese e quindi considerate prioritarie nella pianificazione locale, nazionale ed internazionale; tutto ciò in stretta collaborazione con gli altri paesi dell’Unione Europea e del bacino del Mediterraneo.

Per istituire un sistema nazionale di aree protette bisogna essere in accordo con i principi dell’Heart Summit di Rio de Janeiro del 1992  e in applicazione della Convenzione sulla Diversità Biologica  earth2.gif (185 byte) e della Direttiva Habitat dell’Unione Europea ( 4° congresso mondiale parchi Caracas).

In particolare il sistema nazionale delle aree protette dovrà essere costituito da aree protette che per estensione e ricchezza biologica siano in grado di conservare un potenziale dinamico di evoluzione; e dovrà tutelare porzioni rappresentative di tutti gli ecosistemi naturali e seminaturali del Paese, con particolare riferimento e urgenza per le steppe, le zone umide, dune mediterranee, boschi ripariali e boschi misti di Abete bianco e Faggio, abetine pure, formazioni di sclerofille mediterranee: tutelare le " aree chiave " per la biodiversità in Italia; tutelare almeno il 20% delle coste del nostro Paese: dovrà avviare l’istituzione delle aree protette marine già individuate e non ancora attuate: dovrà garantire la conservazione dei grandi spazi naturali alpini, anche con la creazione di parchi transfrontalieri, in cooperazione con i Paesi confinanti, al fine di garantire il ruolo delle Alpi come corridoio biologico naturale.

La conservazione della natura in Italia passa necessariamente attraverso una sua integrazione con le attività umane. A prova di ciò in Italia vi sono le realtà economiche del Parco Nazionale d’Abruzzo e indotto economico sul territorio delle Oasi del WWF earth2.gif (185 byte). Tuttavia pur essendo molto efficace bisognerebbe migliorare la gestione delle aree protette attraverso:

  • un rafforzamento del Servizio Conservazione della Natura del Ministero dell’ambiente, per un migliore coordinamento della gestione del sistema nazionale della aree protette e una sua integrazione con gli Enti preposti alla gestione del territorio;
  • una maggiore formazione professionale degli operatori delle aree protette;
  • l’istituzione di Enti di gestione autonomi per Parchi e Riserve;
  • l’applicazione della Legge Quadro per le aree protette, in materia di gestione delle stesse;
  • un coinvolgimento delle Associazioni non governative nei progetti di gestione delle aree protette affidate alle Comunità locali.