Nasce la "Italia - Flotte Riunite".

Nell'ottobre del 1931, mentre l'allestimento procedeva velocemente, ci fu un grande avvenimento che avrebbe dato una svolta definitiva al futuro della navigazione passeggeri italiana.

Benito Mussolini, dopo aver preso visione del panorama marittimo internazionale, presiedette un vertice tra i maggiori rappresentanti della navigazione italiana e il direttore della Banca Commerciale Italiana (B.C.I.).

Il duce, senza troppi giri di parole, spiegò che era intenzione del governo assumere il controllo di varie compagnie attraverso un organo amministrativo centrale, denominato "Società Finanziaria e Industriale Italiana".

Lo scopo era dare solide garanzie alla B.C.I. per permetterle di utilizzare quel capitale destinato al ramo mercantile. Per far questo era inevitabile una riorganizzazione delle compagnie armatoriali per accentrarle sotto un'unica società.

La "Italia - Flotte Riunite", era nota all'estero come "Italian Line", cominciò ufficialmente ad esistere il 2 gennaio 1932 con un atto del notaio genovese Paolo Cassanello, con un capitale sociale di 720 milioni di lire.

La carica di presidente fu affidata a Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi, una persona di chiara fama che ben rappresentava la nuova "statalizzazione" delle flotte ed era in buoni rapporti con il capo del governo.