Il commercio

I nuovi orari di lavoro

Il lavoro interinale Non è un tabù lavorare di notte

Il contratto pilota: lo stesso portiere per quattro alberghi

Il part-time: in Italia il decollo è difficile

Non è un tabù lavorare di notte

Una ricerca condotta dalle fondazioni Pietro Seveso e Geuder e pubblicata nel volume "Riprogettiamo- Manuale per la progettazione degli orari di lavoro", ha esaminato 76 casi aziendali di tutti i settori produttivi nei quali è attuata la flessibilità lavorativa.

Il lavoro al sabato è segnalato in 14 casi e quello alla domenica in 6 e gli impieghi notturni in 5.

L'elasticità in entrata e in uscita dal posto di lavoro è la formula più diffusa per quanto riguarda la gestione degli orari giornalieri. Sono sette i contratti atipici: in 4 si tratta di telelavoro, in 3 di lavoro a tempo determinato e in un caso di franchising.

Gli schemi di turnistica molto spesso prevedono orari inferiori alle 35 ore e va sottolineato che gli orari tradizionalmente antisociali (come sabato, domenica e anche la notte) sono diffusi e anche scelti dai lavoratori.

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Il contratto pilota: lo stesso portiere per quattro alberghi

Un dipendente lavorerà nello stesso mese per quattro aziende diverse. A La Spezia è stato firmato il primo contratto di lavoro "Job-sharing" in Italia: lo stesso portiere presterà servizio in quattro alberghi diversi; le imprese potranno così consentire una corretta turnazione di ferie e riposi settimanali al personale in organico. Le aziende che si occupano di lavoro temporaneo (come la Autex che ha realizzato questo programma), non possono limitarsi al semplice ruolo di affitto di manodopera, ma devono sforzarsi per ricercare nuove formule contrattuali e distinguersi per la creatività delle soluzioni proposte.

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