I settori su cui puntare

La comunicazione

Tra vecchio e nuovo: addetto stampa e giornalista

Comunicare è l'imperativo della società moderna, una competenza impalpabile e al tempo stesso governata da regole precise e tecniche sofisticate. Un mondo in continua evoluzione che ai suoi operatori richiede aggiornamento, curiosità, cultura.

Ai neolaureati in Scienze della comunicazione (appena "sfornati" dalle Università di Torino, Bologna, Siena, Roma, Salerno, che hanno istituito i corsi a partire dal 1992, mentre prima esisteva solo lo Iulm di Milano) il mercato del lavoro offre numerose opportunità in diversi settori.

Ma "non si deve guardare alle professioni tradizionali - afferma Sebastiano Bagnara, presidente del corso di laurea di Siena - : oggi l'utilizzo dei grandi mezzi, dalle reti telematiche alla tv digitale, crea nuove conoscenze. Alla nostra società manca questo sapere".

Mario Ricciardi, presidente del corso di laurea di Torino raccomanda inoltre ai giovani comunicatori di proporsi sul mercato come liberi professionisti, magari associandosi, per cogliere esigenze di comunicazione ancora inespresse.

Dal 3° Rapporto di monitoraggio del Cnel sulle associazioni rappresentative delle professioni non regolamentate emergono in questo settore due profili professionali: il comunicatore e il pubblicitario.

  1. Comunicatore. All'interno di questo profilo professionale si osservano delle aree particolari:

  1. Pubblicitario. Il pubblicitario è colui che esercita in modo esclusivo o prevalente un'attività intellettuale inerente o connessa all'ideazione, allo studio, alla realizzazione, pianificazione, produzione, veicolazione di campagne e azioni pubblicitarie. Si occupa inoltre di attività di marketing attinenti alle strategie di comunicazione, nonché di formazione professionale in campo pubblicitario.

La pubblicità, dunque, in un'azienda può significare molte cose e i lavori che sarà possibile trovare in questo settore possono essere diversi a seconda del proprio background e delle proprie attitudini. Ma certamente la conoscenza delle tecnologie audiovisive e di quelle telematiche risultano elementi dai quali non si potrà prescindere.

Per quanto riguarda invece le relazioni esterne come servizio all'impresa, va detto che oltre ai grandi gruppi, anche le aziende medio-piccole con carattere innovativo e un forte interesse internazionale cominciano ad affidarsi ad esperti di comunicazione. Il responsabile delle pubbliche relazioni ha contatti continui con giornalisti ed esperti del settore corrispondente a quello dell'azienda per la quale lavora. Ma il suo compito è anche quello di costruire "eventi" per la presentazione di un prodotto (convegni, mostre, spettacoli, ecc.) e di organizzare le conferenze stampa, contribuendo, di concerto con l'Ufficio stampa, a curare l'immagine dell'azienda.

Si moltiplicano, inoltre, i comunicati stampa per eventi e manifestazioni varie, così come gli uffici di relazioni esterne di enti, associazioni, categorie. Per non parlare del settore pubblico: se si applicasse la legge alla lettera, ogni amministrazione dovrebbe aprire l'ufficio di relazioni col pubblico (Urp), con almeno un esperto in comunicazione.

Anche nel settore Turismo e Beni culturali le opportunità aumenteranno, in ragione degli interventi programmati per la valorizzazione e il rilancio internazionale del nostro patrimonio artistico e ambientale. Tant'è che lo Iulm ha inserito nel corso di laurea quadriennale in relazioni pubbliche l'indirizzo in turismo.