L'acqua e l'origine dell'agricoltura

Da sempre l'uomo regolava i suoi spostamenti e stabiliva i suoi stanziamenti in territori che potessero fornire una sufficiente quantità d'acqua per le sue esigenze e per le esigenze degli animali che cacciava; le zone aride non permettevano la vita agli animali nè lo sviluppo delle piante di cui l'uomo cacciatore e raccoglitore si nutriva, perciò in genere erano disabitate, mentre i territori ricchi d'acqua e quindi boscosi e ricoperti di vegetazione vedevano la presenza più assidua di comunità umane. Il passaggio da un'economia di caccia e raccolta ad una basata su agricoltura e allevamento ha reso il legame tra uomo e acqua ancora più stretto. Innanzitutto questo passaggio è stato possibile, in mancanza di adeguata tecnologia, solo nelle aree che naturalmente disponevano di acqua sufficiente a garantire la vita di animali e, soprattutto, lo sviluppo vegetativo delle piante commestibili. Le prime comunità di agricoltori perciò nascono e si stabiliscono vicino a corsi d'acqua da cui è possibile attingere l'acqua necessaria. L'acqua quindi non è estranea al processo che ha portato comunità nomadi a trasformarsi in comunità sedentarie.
Ciò però ha avuto anche altre importanti conseguenze sulla storia dell'uomo.