LA

FONTANA

DELLE

NAIADI

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E' definita "mostra" la fontana che chiude il percorso dell' acquedotto, svolgendo oltre alla funzione artistica, quella tecnica di sfogo dell'esubero del troppo pieno.
LA FONTANA DELLE NAIADI è appunto la "mostra" dell' Acqua Marcia.
Il 9 agosto 1900 la piazza assisteva al passaggio del feretro del re Umberto I, assassinato a Monza il 29 luglio. La fontana fu pronta la sera del 10 febbraio 1901; aveva una nuova decorazione con le procaci *NAIADI* di bronzo, eseguita dal palermitano Mario Rutelli: ritenute offensive al pubblico pudore, furono nascoste per un certo periodo da una staccionata in attesa dell' inaugurazione ufficiale che tardava a giungere. Il popolo abbattè lo steccato e apprezzò il nuovo impianto decorativo della fontana. Mancava ancora la scultura centrale, commissionata al Rutelli nel 1910, il cui modello in cemento fu collocato per le celebrazioni del 1911: raffigurava un groviglio di figure umane, un delfino e un polipo e non piacque (subito chiamato "fritto misto" fu poi trasferita nel giardino di Piazza Vittorio, dove è ancora visibile). Nel 1913 lo scultore inaugurò il Glauco che stringe un delfino, giusto completamento di quella che viene definita la più bella fontana della Roma moderna.

*NAIADI* : erano le principali divinità marine; avevano il dono della profezia, proteggevano i malati e i fiori, erano bellissime e non invecchiavano mai; ma non erano immortali, benchè la loro vita fosse resa lunghissima (circa 10.000 anni), dal succo di ambrosia che costituiva il loro unico alimento.