notturnale di fine maggio di teatro, arte, moda e alta tecnologia

Casina del Cardinal Bessarione
29 maggio 1985

 

di Vrtti Opera

Alta moda di Roberto Capucci

Intervento visivo di Franco Angeli

Nocturnalis

Il cast

Foto di scena

Notturnale
Questo è indubbiamente uno spazio particolare, forse magico. Niente fantasmi o roba cabalista, s'intende.
Perché magico ha la radice "maag" (come il titolo del nostro primo spettacolo nel 1975) da cui deriva anche maagma, miscuglio sotteraneo, nascosto, occulto.
E questo giardino, così "tranquillo", è solamente ciò che appare di un miscuglio verticale di epoche.
E' uno spazio senza tempo, neutro, sospeso nel tempo. Tutta la zona è così, non un rudere archeologico (moderna città dei morti al centro della città dei vivi, ignominia dei nostri tempi), né fetta di metropoli di cemento su rovine che non verranno mai fuori.
Gli strati sovrapposti convivono rubandosi il tempo l'uno con l'altro.
Uno spazio sempre vivo, né in rovina, né moderno. E tale deve restare, incantato (fermo nel tempo), imprendibile.

I nostri segni di stasera, fortemente tecnologici, si sommano con quelli della casina e del suo giardino.
Il presente/futuro s'svvolge attorno al passato. Non è facile distinguere contorni e punti di separazione. Come una spirale.

Nocturnalis - (Beardsley)

 

Kerenyi sostiene che la danza a spirale (magica e primordiale) si prende gioco dello spazio e del tempo.
Al centro della spirale il moto accelera vorticosamente e, paraddossalmente, si ferma.
Tenendosi per mano, quasi a creare un concreto filo d'Arianna, si avvolgevano in una doppia spirale specchio l'una dell'altra, "entrando" in due mondi paralleli, contigui e isomorfi.

Il moderno notturnale ("sacra" festa della notte) deve prefiggersi solo d'incantare, con i suoi mezzi (quelli del suo tempo), il proprio spazio, solo per una notte.
Non deve dare nessun "messaggio", ma soltanto "essere nel tempo" qui ed ora, hic et nunc.

Per affascinare usa le più moderne tecnologie, in maniera artigianale, semplicemente.
Dà ad una artista come Franco Angeli il compito ci creare pitture per la luce.
Ruba a Roberto Capucci le sue creazioni più fantastiche per animarsi in forma di danza.
Trascina il movimento, la luce e il colore con una struttura sonora dal vivo, che assume come proprio cuore ritmico.

Queste rappresentazioni "maagmatiche" col tempo sono diventate teatro, poi il teatro scrollatosi di dosso il ciarpame linguistico e l'ambiguità della rappresentazione/finzione ha cercato lembi del territorio della circolarità dello spazio-tempo in cui le cose esistono in una ripetizione senza "significato".
Queste sono le cose che ci affascinano e ci interessano ed a cui dedichiamo questo notturnale.

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