Galileo... ma non solo

Invero bisogna attendere Galileo Galilei ( Pisa 1564 - Firenze 1642) per attuare una svolta fondamentale a riguardo del concetto biblico della terra ferma, considerata immobile dalla teologia cristiana di cui S. Tommaso D' Aquino (1225-1274) fu il piu' noto depositario delle concezioni espresse diffusamente nell'ALMAGESTO, che ponevano al centro dell' Univerrso la Terra.

Il pensiero di Galileo Galilei fu un importante ed creativo atto conclusivo della scienza e delle idee di rinnovamento scientifico che in gran parte si svilupparono durante il Rinascimento.

Gia' il cardinale Nicolo' Cusano (1401-1464) sostenne dal punto di vista teologico la immanenza di Dio e nel suo libro "De Docta Ignorantia", disse che se Dio e' infinito, allora anche il Suo Creato e' infinito, e che quindi nel cosmo non poteva esserci alcun centro per la terra, inoltre sostenne per primo la relativita' percettiva del moto e pertanto la impossibilita' di poter considerare la terra come ferma. La concezione Tolemaica inizio' a sgretolarsi in campo scientifico in seguito a varie osservazioni astronomiche.

L' astronomo daneseTycho Brahe (1546 -1601), osservo' per primo la nascita di una stella "nova"; da allora la considerazione che le stelle fossero fisse e quindi eterne comincio' ad essere messa in dubbio.

Fu suo assistente Johannes Kepler (1571-1631), che studio' presso la Universita' di Padova e collaboro' con gli Astronomi della Universita' di Bologna; Keplero, dopo molti anni di ricerca scrisse il libro intitolato "De Revolutionibus Orbium Coelestium", ma ebbe timori nel pubblicarlo. Egli infatti, rifacendosi sul piano religioso a S. Agostino (354-430 d.C) che aveva sostenuto che la Bibbia in certe sue affermazioni non doveva essere interpretata letteralmente, ed inoltre nel tentativo di risolvere il problema della retroazioni dei pianeti erranti, rifacendosi alla teoria dei "solidi platonici" (guarda la figura) come indice della perfezione del cielo, propose un sistema "eliocentrico", che egli considero' solo come una semplificazione di calcoli matematici, ma che, secondo lui, certamente non rappresentava la realta'. (guarda la figura)

Il suo "De Revolutionibus" fu fatto circolare in segreto e presentato al Papa, per averne il consenso che non fu concesso, per la pubblicazione del libro; quest' ultimo fu pubblicato solo poco prima della sua morte. Si narra che Keplero ricevette una copia a stampa del suo libro, pubblicato senza un suo preciso consenso il 24 Maggio 1631, lo stesso giorno in cui egli mori'.

Infatti la "sacra inquisizione del Papa", dopo lo scisma protestante di Martin Lutero (1483-1546) , il quale richiamo' alla fede i cristiani rifacendosi alla necessita' di un piu' diretto contatto con la Bibbia, accentuo' la propria attenzione e scomunica ad ogni deviazione concettuale che implicasse variazioni di interpretazione della Bibbia. In tale contesto storico fu condannato al rogo Giordano Bruno (1548-1600) che riferendosi al Cusano sul tema della immanenza di Dio, anziche' della sua trascendenza, considero' il sole come una delle tante stelle del firmamento e affermo' anche la possibilita' di altri mondi abitati da esseri viventi nell' universo infinito.

In questo quadro di reazioni conservative della religione e di scoperte innovative della scienza va collocata l' opera geniale di Galileo Galilei. Fino ad allora i pianeti conosciuti erano sette, ivi compresa la luna e la terra.

Galileo Galilei era professore alla Universita' di Padova, quando decise per la prima volta di esplorare sistematicamente il cielo con il cannocchiale. Per mezzo di quello strumento scopri' che attorno a Giove ruotavano quattro satelliti, che egli chiamo Medicei, inoltre osservo' le fasi di Venere, le macchie Solari, e valli e zone montane sulla faccia della luna.

Non tutto quindi girava attorno alla terra nell' universo, inoltre la perfezione ideale delle sfere celesti nel cosmo visto con il cannocchiale, a partire dalla osservazione delle macchie solari, sembrava essere irrimediabilmente perduta.

Galileo Galilei pubblico' le sue osservazioni sui satelliti Medicei nel giornale di Astonomia "Siderus Nuncius" il 12 Marzo 1610. Galileo Galilei e si rese immediatamente conto che tali osservazioni comportavano profondi cambiamenti concettuali del modo tradizionale e religioso di pensare al mondo.

Fu chiamato a Firenze dalla potente Famiglia dei Medici, per proseguire i suoi studi come ricercatore e cio' gli permise, liberato dall' insegnamento, di poter rafforzare e divulgare le sue idee dando inizio al pensiero scientifico moderno ed alla sua scissione dal pensiero religioso.