Le interviste ai collaboratori tecnici, amministrativi, scolastici e addetti al bar


Sono state intervistate 16 persone: 11 collaboratori scolastici, 1 collaboratore tecnico, 1 addetto al sevizio bar e 3 collaboratori amministrativi.
Tutti hanno risposto che la scuola produce rifiuti urbani, il 75% dicono che produce anche rifiuti speciali (11,5% NO e il restante 12,5% NON SO) mentre invece per quanto riguarda i rifiuti tossici nocivi (come piombo, amianto, altre sostanze chimiche pericolose…) non vi è stata una risposta che ha prevalso nettamente sulle altre: il 43,75% SI', 18,75% NO e il 37,5% NON SO.
E' risultato inoltre (nella stragrande maggioranza delle persone intervistate 75%) che la scuola produce ogni giorno in media per persona meno di mezzo Kg di rifiuti, il 12,5% tra ½ Kg e 1Kg, 6,25% 1Kg e il rimanente 6,25% NON SO.
La raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani è invece praticata dalle persone più volonterose, sono solo 6 quelle che la fanno le altre 10 si rifiutano perché chiedono maggior collaborazione da parte degli studenti i quali dovrebbero separare loro stessi i rifiuti (gli avanzi delle merende, dalla carta pulita e così via). E' sorto un altro problema: nelle classi e nei corridoi non ci sono cestini per la raccolta differenziata quindi tutti i rifiuti vengono messi nello stesso cestino, di conseguenza il bidello dovrebbe separare i rifiuti sporchi.
I collaboratori scolastici che fanno invece raccolta differenziata, separano il vetro, la carta, la plastica, i metalli e le lattine nelle classi e i solventi nei laboratori.
Il 62,5% degli intervistati ritiene che il problema rifiuti sia affrontato nella scuola, il 31,25% no e il 6,25% non lo sa.
Parte dei suggerimenti degli intervistati riguardano la collaborazione di tutte le componenti (degli studenti ai docenti) e una maggiore informazione tramite una riunione della componente studentesca.

Lorenzo Casalino