CONCLUSIONI E COLLABORAZIONI

 

CONCLUSIONI

 

Le ricerche intorno al gas naturale radon hanno aperto problematiche di indubbia attualità e di grande importanza scientifica e sanitaria.

Oltre al fondamentale obiettivo di tipo conoscitivo, vale la pena riflettere sugli obiettivi didattici offerti da questo progetto.

Per ciò che riguarda l’esperimento in sé, la semplice metodologia esecutiva lo rende facilmente realizzabile con alunni di tutte le età. Particolare attenzione tuttavia va posta nella costruzione e soprattutto nella collocazione del rilevatore, affinché i dati sperimentali ottenuti siano di facile interpretazione. Nel commento proprio i valori sperimentali anomali si sono rivelati i più stimolanti per approfondimenti, per collegamenti e per la formulazione di ipotesi da parte degli studenti.

La ditta fornitrice ci ha consegnato una fotocopia ingrandita per ogni lastrina "Tastrak" processata. Questo favorisce una veloce conta delle tracce, poiché tutti gli alunni possono operare in parallelo leggendo contemporaneamente i propri dati; il supporto cartaceo ha però messo in evidenza la soggettività della conta oltre a difficoltà interpretative, quando le fotocopie non si presentano perfettamente a fuoco.

Si è così reso necessario l’intervento di un’unica persona (Tecnico di Scienze), per leggere le tracce lasciate dal radon sulle lastrine opportunamente montate su telaietto da diapositiva e proiettate su una lavagna bianca. Questo lavoro si è rivelato particolarmente lungo e laborioso.

Si è notato che l'errore sperimentale, peraltro sempre presente in tutte le attività di ricerca, riscontrato nella interpretazione delle tracce lasciate dalle emissioni alfa sui rilevatori, è risultato agli studenti abbastanza incomprensibile, in quanto abituati ai collaudati esperimenti di laboratorio didattico.

Quando si è trattato di paragonare i dati sperimentali ottenuti ai dati ufficiali, gli studenti hanno potuto notare la carenza legislativa in materia di radon, ma anche l'attuale mancanza di norme e metodologie precise nel rilevamento del gas medesimo.

Particolarmente sensibili ai problemi legati alla progettazione di interventi volti al risanamento nelle abitazioni si sono dimostrati gli studenti del corso serale, probabilmente sia per la loro vicinanza al mondo del lavoro, sia ovviamente per la differente maturità.

Inizialmente con le classi sono state eseguite ricerche intorno all’argomento "radon" su Internet ; gli studenti hanno potuto così impratichirsi nella ricerca nel WEB di argomenti attinenti il nostro lavoro, constatando però la carenza di bibliografia in lingua italiana sull’argomento specifico. Le rielaborazioni delle lezioni trattate dagli insegnanti delle diverse discipline, eseguite dagli studenti, sono state riviste dai medesimi docenti. Software per videoscrittura e programmi grafici, come il CAD, hanno avvicinato sempre più gli studenti alle potenzialità informatiche e ai servizi tecnologici offerti dalla nostra scuola.

Entusiasmante per gli studenti è stato poi vedere il prodotto finale del loro lavoro in Internet, sotto forma di ipertesto facilmente fruibile da tutti.

Benché gli alunni, negli anni precedenti, avessero già seguito un corso di Scienze della Terra, pochi di loro conoscevano la geologia del territorio su cui si trovano le loro abitazioni; utili per tutti sono state quindi le letture delle carte geologiche oltre alle informazioni sui diversi tipi di suolo ricevute al Museo di Scienze Naturali di Trento e durante le visita alle miniere d'uranio in Val Rendena.

In questi momenti didattici, inoltre, gli studenti hanno appreso il corretto uso del contatore Geiger, per verificare le emissioni radioattive delle rocce e degli affioramenti presenti.

Questo progetto sul "radon" si presta bene come spunto per riflessioni e approfondimenti delle tematiche connesse alla radioattività. E’ importante sottolineare come lo studio dei fenomeni radioattivi, accanto ai necessari collegamenti scientifici e tecnologici, comporti necessariamente riflessioni storiche , sociali, economiche ed etiche ( vedi i problemi legati allo sviluppo delle centrali nucleari o alla corsa agli armamenti) , offrendo la possibilità di lavorare in modo interdisciplinare.

Ciò che a nostro avviso è stato di fondamentale importanza, è aver fornito agli studenti una metodologia operativa e critica, per affrontare un compito di ricerca scientifica.

Il nostro auspicio è che, appreso il metodo scientifico, lo sappiano applicare, ai vari livelli, ogni qual volta sarà necessario interpretare i fenomeni della realtà che li circonda.

Tutto ciò ha sicuramente valenza nell'ambiente scolastico, ma indubbiamente questa metodologia ha forti ricadute in ambiti professionali, come quelli della gestione territoriale, dove opereranno in futuro gli studenti del nostro Istituto.

 

RINGRAZIAMENTI

 

I docenti responsabili del Progetto Radon, desiderano esprimere gratitudine a tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del lavoro. Senza l’aiuto concreto della Fondazione CARITRO questa esperienza non sarebbe stata possibile, così come fondamentale è stato l’appoggio del Consiglio d’ Istituto e del Preside prof. Guido Calliari. Un particolare ringraziamento per la disponibilità e l’aiuto specifico va al dr. Mirco Elena, che, oltre alle lezioni di fisica nucleare , ha messo a disposizione materiale didattico e cartine per la visita in Val Rendena ai depositi uraniferi. Ringraziamo inoltre gli insegnanti di lettere delle classi coinvolte nel progetto, prof.ssa Bozza Annamaria, prof. Gozzaldi Roberto e prof.ssa Tenaglia Manuela, per la gentile collaborazione nell’opera di revisione.