HENRI BECQUEREL

 

Becquerel nacque a Parigi il 15 dicembre 1852. Ricevette la propria educazione scientifica presso l’Ecole Politechnique, dove già prima di lui avevano studiato il padre ed il nonno. Nel 1875 iniziò a lavorare nel Departement des ponts et Chaussèes, dove, dal 1895 ottenne la carica di professore. Con il padre, diresse le proprie indagini di laboratorio nel settore relativo ai fenomeni della fluorescenza e della fosforescenza.

Nel 1896, Becquerel, colpito dalle esperienze di Roentgen, J. Henry e Niewenglowski sulle radiazioni emesse da certi composti del calcio e dello zinco, iniziò una prima serie di osservazioni che aveva il fine di porre in evidenza un’ipotetica analogia fra la produzione dei raggi X nei tubi a vuoto e la fluorescenza, a lui già nota, dei sali di uranio esposti alla luce solare.

Dopo aver protetto una lastra fotografica con due fogli di carta nera, per evitare che questa venisse impressionata dai raggi solari, pose in una delle due coperture di carta una lastrina di solfato ed espose tutto alla luce del sole.

La lastra fotografica rimase impressionata, ma procedendo con gli esperimenti trovò che la lastra rimaneva impressionata indipendentemente dall’esposizione alla luce solare. Capì così che si trattava di una radiazione attiva che era in grado di penetrare anche attraverso sottili lamine d’alluminio, era emessa direttamente dai sali d’uranio e mostrava alcune proprietà comuni a quelle studiate da Roentgen.

L’emissione di radiazioni per lunghi periodi ed indipendentemente dallo stato fisico (in soluzione o in forma cristallina) dei sali d’uranio suggerì a Becquerel che questo effetto fosse dovuto alla presenza d’uranio nei sali. Sebbene la natura di questi raggi fosse ancora misteriosa, nel corso dei suoi esperimenti, trovò che essi erano formati da cariche di segno opposto ed a tali raggi si attribuirono i nomi già introdotti da Rutherford nel 1899 di raggi alfa e beta; dimostrò inoltre che i raggi beta erano i più penetranti e che la loro velocità dipendeva dalla natura della sostanza radioattiva che li emetteva.

A sue spese scoprì la pericolosità di questi raggi nel corso di esperimenti in collaborazione con i coniugi Curie, e nel 1901 pubblicò una serie di studi sugli effetti delle radiazioni sulle cellule animali.

Nel 1903, assieme a Pier e Marie Curie ottenne il premio Nobel. Morì nell’agosto del 1908.

 

ARGOMENTO TRATTATO DALLA PROF. PAOLA BOSCO, CURATO DALLO STUDENTE FONTANARI GIULIANO CLASSE 2A SERALE