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Rachel Lloyd
(1839-1900)





- Buongiorno signora Rachel Lloyd, sappiamo che lei è una delle prime donne americane che si è occupata di chimica, ci parli dei suoi studi e in genere del suo lavoro

- Vi assicuro che studiare, e soprattutto essere accettata come donna e scienziato allo stesso tempo, non mi è stato affatto semplice.
Dato che negli U.S.A. le università erano chiuse alle studentesse, ho studiato in Svizzera, e lì è nata una vera e propria passione per le barbabietole da zucchero, dal punto di vista chimico intendo.
Poi sono tornata in America, mi sono sistemata nel Kentucky, dove ho insegnato ad alcune classi di sole ragazze in una scuola privata; però in seguito ho preferito continuare con lo studio e ho frequentato la "Harvard Summer School", ricercando i derivati dell'acido acrilico; no, non vi preoccupate, non mi dilungherò in particolari noiosi.

- Lei è stata la prima donna a veder pubblicati i propri lavori sull'American Chemical Journal.

- Sì, devo ammettere che per me è una delle più grandi soddisfazioni; non tanto perché sia stato pubblicato un mio lavoro; ma perché è stato il primo trattato scritto con mano femminile redatto su quel giornale, e questo mi ha fatto molto piacere. Forse è stato anche questo a spingermi ad andare avanti ed infatti mi sono trasferita a Zurigo e lì, nel 1886, ho ottenuto il dottorato con una tesi sulla chimica organica, ho discusso una ricerca riguardante la conversione del fenolo ad ammina aromatica ad alte temperature.

- Ha anche assolto un grosso carico di lavoro per quanto riguarda l'insegnamento alla Nebraska Agricoltural Experimental Station, vero?

- Vedo che vi siete informati ! sì, è vero: sono stata promossa Professore a pieno titolo solo nel 1888 diventando membro del Dipartimento Chimico, che purtroppo comprendeva solo altri due membri; in breve noi tre abbiamo dovuto sbrigare parecchie faccende riguardanti, ad esempio, la distribuzione dei semi oppure le condizioni del suolo, i costi e i raccolti; inoltre abbiamo studiato progetti sperimentali e abbiamo analizzato questioni concernenti il clima ed abbiamo cercato di capire se fosse possibile impiantare una fabbrica di barbabietole da zucchero in Nebraska.

- Aveva proprio una passione per le barbabietole?!

- Sì, alla fine erano diventate il mio alimento preferito, anche se ormai avevo gli incubi; no, scherzi a parte, ho studiato il peso specifico delle barbabietole, le percentuali contenute in esse di zuccheri riducenti e saccarosio, il coefficiente di purezza per vedere quanto fosse possibile estrarre zucchero bianco; insomma quello che mettiamo la mattina nel latte per intenderci; e pensate che dopo questi studi sono sorte due fabbriche di zucchero in Nebraska e nel 1897 il Nebraska era diventato l'ottavo produttore nazionale della barbabietola da zucchero.

- Grazie signora Rachel, è stata molto, come potrei dire, ... dolce ... credo che sia il termine più esatto ed il suo intervento istruttivo.



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