
LA PASTORIZZAZIONE:
Si possono avere due tipi di pastorizzazione:
A) Pastorizzazione
bassa
Il latte viene riscaldato a 63-65°C per 30 minuti. E' un
trattamento che non porta alcuna modifica nel colore e nel sapore
del latte, nella crema la velocità di affioramento dei
globuli del grasso non viene modificata.
E' un sistema ormai in discusso: i batteri termostatici sopravvivono,
l'azione di bonifica è efficace con latte a bassa carica
microbica, inoltre c'è possibilità di inquinamento
durante il trattamento.
B) Pastorizzazione
alta e rapida (H.T.S.T.)
Il latte viene riscaldato a 72°C per 20" (secondi).
E' il procedimento attualmente più diffuso che consiste
nel preriscaldamento, nella pastorizzazione e nel raffreddamento
del latte in impianti (pastorizzatori) costituiti da scambiatori
a piastra.
E' consigliabile non riscaldare il latte oltre la temperatura
citata onde evitare problemi nella caseificazione. Infatti si
possono verificare tempi di coagulazione troppo lunghi, o un
coagulo troppo fine o inesistente.
La pastorizzazione
è un processo di risanamento che consiste nel riscaldare
il latte ad una temperatura inferiore al punto di ebollizione
per un periodo di tempo che è in funzione della temperatura
esterna e del contenuto microbico.
La pastorizzazione
è quindi un trattamento di bonifica microbica che si prefigge:
1 - distruzione di tutti
i microrganismi patogeni presenti nel latte;
2 - distruzione della flora
microbica non sporigena. Vengono distrutti muffe, lieviti e soprattutto
coliformi responsabili del gonfiore precoce del formaggio;
3 - creazione di un substrato-latte
in cui non esista una carica microbica antagonista a quella del
fermento che verrà inoculata nel latte in caldaia;
4 - precipitazione delle
sieroproteine nella cagliata (interazione tra k-caseina e lattoalbumina);
5 - aumento della resa del
formaggio;
6 - standardizzazione del
prodotto.
TRATTAMENTO UHT
UHT (trattamento ad alta temperatura per
breve tempo)
E' un trattamento che interessa solo il latte destinato al consumo diretto e quindi non viene utilizzato
per il latte destinato alla trasformazione in formaggio.
Comprende due tecnologie.
1) Scambio indiretto - Secondo il principio
della pastorizzazione ma con parametri tempo/temperatura di circa
135°C per 2-5 secondi.
2) Scambio diretto - Consiste nell'immissione
di vapore (che in seguito sarà eliminato) nel latte in
modo da raggiungere i 135°C per 2-5 secondi.
In entrambi
i casi lo scopo ultimo è quello di eliminare al massimo
la flora batterica per consentire una conservazione prolungata
nel tempo.
Attualmente
la durata legale del prodotto è di 3 mesi in quanto la troppo
lunga conservazione a temperatura ambiente fa aumentare fenomeni
di alterazioni biochimiche.
Il latte
UHT risulta quindi caratterizzato dalla conservazione come funzione d'uso
principale e tende, quindi, a soddisfare preminentemente una
esigenza commerciale.
STERILIZZAZIONE
Anche questo
trattamento è riservato al latte che servirà per
il consumo diretto, ricordiamo infatti che la distruzione della
flora batterica non consentirebbe una corretta caseificazione.
Consiste nel
trattare il latte a circa 120°C per 20 o 30 minuti.
Questo trattamento
termico tende ad eliminare la quasi totalità della flora
batterica al fine di una più lunga conservazione (6 mesi).
Tale latte presenta la stesse caratteristiche del latte UHT,
ma è
caratterizzato da una maggiore diminuzione del valore nutritivo.
|