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Insieme
dei rami fioriferi con i relativi fiori. L'infiorescenza è sorretta
da un peduncolo; la parte dell'asse principale che, in continuazione del
peduncolo, è ingrossata tra i fiori si dice graspo o rachide
(1); se l'asse è molto raccorciato, dilatato o ingrossato, si chiama
ricettacolo (es. i capolini delle composite).
In genere le infiorescenze sono accompagnate da foglie ascellanti, spesso molto ridotte e modificate che si dicono brattee (2). L' infiorescenza si dice semplice se il rachide porta direttamente i fiori; composta se il rachide si ramifica prima di portare i fiori. |
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Grappolo
o racemo semplice: infiorescenza che porta ad intervalli regolari
delle bratee, all'ascella delle quali sorgono peduncoli, di uguale lunghezza,
terminanti con un fiore.
Corimbo: infiorescenza somigliante al grappolo ma i peduncoli sono sempre più corti, man mano che ci si avvicina alla sommità dell'infiorescenza. In tal modo i fiori sono collocati alla stessa altezza, pur avendo punti di inserzione differenti. Spiga: infiorescenza con asse allungato e fiori inseriti, senza peduncolo, sull'asse stesso. E' dunque un racemo in cui sono soppressi i peduncoli. |
Ombrella
: infiorescenza in cui i peduncoli partendo dallo stesso punto, alla sommità
dell'asse, portano i fiori in modo da formare una figura convessa a forma
di ombrello. Il ravvicinamento, all'inserzione, dei peduncoli, comporta
anche un ravvicinamento delle brattee che si dispongono come un collaretto
e costituiscono l'involucro.
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Capolino
: infiorescenza che si può considerare derivata dall'ombrella, dove
i peduncoli sono talmente raccorciati fino a scomparire e i singoli fiori
risultano impiantati su una dilatazione dell'asse, detta ricettacolo.
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Pannocchia
o tirso: si può considerare come un racemo composto, dove al
posto dei peduncoli laterali si inseriscono altrettante nuove infiorescenze
racemose.
Corimbo-tirso: è un corimbo composto, dove al posto dei peduncoli fiorali del corimbo, si sostituiscono degli assi, ramificati a loro volta. I fiori sono portati quasi alla stessa altezza dell'apice principale. |
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Cima
unipara: infiorescenza che consta di una successione di fiori, ognuno
dei quali rappresenta la fine di un asse; in corrispondenza di una brattea
si distacca un nuovo ramo, il quale porta, a sua volta, un fiore terminale
e così via.
si hanno due tipi di cime unipare: scorpoide (1) e elicoide (2). Si parla di cima unipara scorpoide (da scorpios = scorpione) quando la successione dei rami dell'infiorescenza si svolge sempre dalla stessa parte in modo tale che l'infiorescenza si arrotola su se stessa a spirale. La cima unipara elicoide si ha quando la cima produce i rami di ordine superiore alternativamente da un lato e dall'altro in modo regolare, sicchè l'asse risulta spezzettato in tanti frammenti fra loro alterni, cioè elicati. |