Troia tra democrazia e diritti umani

Nell’antica Troia il potere era detenuto dal wanax, Agamennone in particolare, frenato dall’assemblea, che si limitava ad assentire le decisioni di quest’ultimo senza opporsi. Non c’era dunque democrazia e rispetto per i più elementari diritti umani, inesistente come la possibilità di partecipazione diretta o rappresentativa. Anche se tutti nell'assemblea avevano facoltà di parola, non era permesso tuttavia opporsi o contraddire la parola di Agamennone. Tersite di fatto che si scaglia contro l’egoismo di Agamennone ( Iliade II, vv. 224 – 244 ) viene messo a tacere da Ulisse con violenza ( II, vv. 245 – 264). Contemporaneamente Tersite viene descritto da Omero come brutto e vigliacco, come a dire che l’azione stessa di Tersite di esprimere il proprio punto di vista, era ritenuta da Omero stesso non opportuna e negativa, secondo una visione della politica aristocratica.

 

 

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