BIBBIA
La Bibbia va oltre la spiegazione di
una catastrofe naturale e rifiuta l'idea dei miti babilonesi, che vedevano
nel diluvio la reazione degli dei infastiditi dal vociare degli uomini durante
il loro riposo.
Il
testo sacro ripete: "La malvagità dell'uomo era grande...La terra
era corrotta... era piena di violenza... ogni uomo aveva pervertito la propria
condotta ..."
Siamo di fronte al giudizio di un Dio che non è indifferente al bene
e al male. Il racconto si fissa, così, sulla salvezza del giusto,
Noè, dei suoi figli e di un seme della vita, perchè Dio non
smentisce se stesso nella funzione di Creatore. La giustizia ha fatto
il suo corso con il diluvio, ma poi segue il tempo del perdono espresso dal
ritmo delle stagioni, simbolo della ritrovata armonia forza distruttrice
delle acque. Questa pagina della bibbia continua, così, a rivelare
il suo significato più profondo: il cataclisma naturale (diluvio)
è il segno di un giudizio divino sull'umanità, che rivela due
volti diversi. C'è, infatti, la condanna del male, e le acque hanno
la funzione con la loro forza mortale di attuare questa condanna. Ma l'arca,
con il suo contenuto di vita (uomini e animali) rappresenta la salvezza.
Quindi emerge di un Dio giusto, ma buono che continua ad amare l'uomo nonostante
tutto.