Il rientro e l'atterraggio
La prima operazione che viene effettuata prima del rientro sulla Terra è quella della chiusura dei portelloni del vano di carico. Qualora ciò non fosse possibile, un astronauta deve effettuare una passeggiata spaziale per rimuovere quattro perni che consentono la chiusura manuale. La navetta non può rientrare nellatmosfera con i portelloni aperti.
La navetta rientra nellatmosfera con il ventre rivolto verso la superficie terrestre ed il muso in avanti. La protezione dal calore generato dallattrito con latmosfera è costituita da 32.000 piastrelle di vetro-silicio che hanno dimensioni che vanno da 15X15 centimetri a 20X20 centimetri, con uno spessore compreso tra 1 e 10 centimetri. Queste piastrelle, che debbono sopportare le temperature più elevate (quali nelle zone del ventre e del naso della navetta), sono verniciate di nero e resistono fino alla temperatura di 610° Centigradi e restituiscono allatmosfera il 90 % del calore. | ![]() |
Le
restanti piastrelle, che ricoprono la parte superiore e
laterale della fusoliera e delle ali della navetta, sono
verniciate di bianco e resistono fino a 550° Centigradi.
Durante la manovra di rientro, a causa del fenomeno di ionizzazione, causato dal riscaldamento dellaria intorno alla navetta, si verifica una interruzione delle comunicazioni radio, che inizia 25 minuti prima dellatterraggio e dura circa 13 minuti. Negli ultimi 16 minuti di volo, la navetta effettua quattro manovre ad S per ridurre la velocità di discesa; durante queste manovre viene dissipata energia cinetica a similitudine di quanto avviene per uno sciatore di slalom. Lultima manovra ad S è effettuata 5 minuti prima dellatterraggio, quando la navetta ha ancora una velocità pari al doppio di quella del suono e si trova ad una quota di 25.000 metri. A 86 secondi dallatterraggio la navetta ha ridotto la sua velocità a circa 680 chilometri orari ed è ad una quota di 4.000 metri. |
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Lestrazione del carrello
viene effettuata 14 secondi prima dellatterraggio
ed il contatto con la pista avviene a circa 340
chilometri orari. Quando tutte e tre le ruote sono in
contatto con il suolo, viene estratto un piccolo
paracadute freno che rallenta la corsa di atterraggio
diminuendo lo "stress" sui freni del carrello. Tutta la manovra di atterraggio è effettuata senza luso dei motori e la navetta si comporta di fatto come un gigantesco aliante. |
Quando la navetta si arresta
sulla pista, una piccola carovana di mezzi si avvicina e
personale protetto da speciali tute controlla che tutto
intorno ad essa non vi sia una nuvola di vapori tossici,
che potrebbero essere stati prodotti nella fase di
rientro; nel caso fosse necessario la superficie della
navetta viene ventilata con potenti getti daria. Solo quando laria è considerata sicura viene aperto il portello e lequipaggio può lasciare il mezzo spaziale. |
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