Il lancio

 

L’intero complesso Space Shuttle, pronto al decollo, è formato dalla navetta con i suoi tre motori, il serbatoio esterno ed i due boosters. Questa configurazione è alta 56 metri e pesa circa 2 milioni di chilogrammi.

I lanci della navetta Space Shuttle vengono effettuati dal Kennedy Space Center (KSC) in Florida, comunemente noto come "Cape Canaveral".

Per ogni lancio sono richiesti mesi di preparazione; dopo l’arrivo al KSC a bordo del Boeing 747 appositamente attrezzato (nel caso il volo precedente si sia concluso nella base dell'aviazione di Edwards in California), la navetta viene trasportata nel cosiddetto OPF (Orbiter Processing Facility) un gruppo di tre edifici alti oltre 30 metri, dove possono essere ospitate fino a tre navette simultaneamente. Qui la navetta viene controllata in ogni minimo particolare e vengono effettuate le eventuali riparazioni o le sostituzioni dei componenti difettosi; ognuna delle 32.000 piastrelle del rivestimento termico viene controllata ed eventualmente sostituita. E’ sempre in questa fase che i satelliti o il laboratorio da trasportare in orbita vengono installati nel vano di carico; vengono infine installati nuovi motori revisionati. L’intera operazione richiede dalle quattro alle sei settimane.

A questo punto la navetta viene trasferita, utilizzando un apposito veicolo, in un edificio chiamato VAB (Vehicle Assembly Building) dove viene preparata ed allestita per il lancio. Il VAB, con i suoi 160 metri di altezza è l’edificio più grande del mondo per volume occupato su un solo piano. E’ in questo edificio che la navetta viene collegata al serbatoio esterno ed ai razzi boosters, che sono stati revisionati e riforniti di propellente dopo il rientro da un precedente lancio. L’intero complesso viene quindi sollevato in posizione verticale. L’operazione di assemblaggio richiede dalle quattro alle sei settimane.
Lo Space Shuttle viene poi collocato sulla piattaforma di lancio mobile che viene portata nella posizione definitiva di lancio da un enorme veicolo cingolato (chiamato "crawler") lungo 40 metri e largo 34; questo veicolo impiega circa sei ore per percorrere una distanza di poco meno di sei chilometri.

Ci sono due piattaforme di lancio idonee per lo Space Shuttle; esse sono indicate rispettivamente con le sigle 39-A e 39-B.

Il conto alla rovescia inizia a T-43 (43 ore prima del lancio) ed il riempimento del serbatoio esterno con l’idrogeno liquido e l’ossigeno liquido richiede circa 3 ore (da T-6 a T-3). L’equipaggio si imbarca sulla navetta circa due ore prima del lancio. A quattro secondi dal lancio vengono accesi i motori principali, mentre l’accensione dei boosters avviene immediatamente prima del lancio stesso.

Quando la navetta si stacca dalla piattaforma (lift-off) e ne oltrepassa l’estremità, il controllo della missione passa dal Kennedy Space Center al Johnson Space Center (JSC) di Houston in Texas.

Dopo 50 secondi dal lancio lo Space Shuttle raggiunge una quota di circa 11.000 m e supera la velocità del suono.

A due minuti e quattro secondi dal lancio i boosters esauriscono il carburante e si sganciano scendendo, appesi ad un paracadute, nell’Oceano Atlantico dove vengono recuperati da due navi della NASA.

La separazione del serbatoio principale avviene dopo circa 7 minuti dal lancio.

Quando la navetta raggiunge l’apogeo della sua orbita, dopo 45 minuti dal lancio, entrano in funzione i due motori del sistema di manovra orbitale (OMS), posti alla base della deriva, che portano la navetta nella sua orbita definitiva a circa 300 chilometri di altezza.

Sono previste quattro procedure di emergenza durante il lancio, in funzione del momento in cui dovesse verificarsi l’ipotetica avaria. La prima è quella che, durante i primi quattro minuti, prevede l’effettuazione di una complessa manovra per permettere il rientro sulla base di KSC. Se l’avaria di un motore principale avviene tra i quattro minuti e trenta secondi ed i sei minuti dal lancio, la navetta ha accumulato abbastanza energia per superare l’Oceano Atlantico e pertanto è possibile un atteggio in Marocco, Senegal, Gambia o Spagna, in funzione dell’inclinazione prefissata dell’orbita.

Se l’avaria si manifesta dopo sei minuti dal lancio, la navetta può effettuare un’orbita bassa e rientrare sulla Terra atterrando in California. Nel caso, infine, in cui l’avaria si verificasse dopo sei minuti e trenta secondi dal lancio, è possibile incrementare la spinta dei motori efficienti fino al 109 % ed utilizzare i motori del sistema di manovra orbitale in maniera da raggiungere un’orbita temporanea che consenta di effettuare un rientro in piena sicurezza.