La natura geologica del Garampa è tutt' altro che compatta: grandi strati di tufo sono intramezzati da strati di galestro e da pochi strati di calcare compatto. Il galestro con le infiltrazioni di acqua si gonfia e si sgretola fino a polverizzarsi.

Al tempo dei romani l'alveo del Savio era grosso modo nella sede attuale, poi erodendo i pendii del Garampo si andò spostando a Est causando frane e il precipitare delle murature del Castellovecchio.

Fra il IV e XVIII secolo il Savio al principio passava sotto il ponte romano in muratura situato ove ora è il ponte Vecchio, si portò poi con una grande ansa verso levante, erose lo Sterlino e per evitare maggiori guai, i cesenati deviarono artificilmente il corso del fiume facendolo passare sotto il ponte detto di S. Martino, appositamente costruito.

Nei pressi della città la volubilità del Savio cessò solamente dopo il 1774, con la costruzione del monumentale ponte Clemente, detto ora ponte Vecchio, e la canalizzazione dell' alveo(1765-66) fra lo stesso ponte e la ferrovia Bologna-Ancona.