RES GESTAE DIVI AUGUSTI

C. IV

Bis ovans triumphavi et tris egi curulis triumphos et appellatus sum viciens et semel imperator, decernente pluris triumphos mihi senatu, quibus omnibus supersedi. Laurum de fascibus deposui in Capitolio votis, quae quoque bello noncupaveram, solutis. Ob res a me aut per legatos meos auspiciis meis terra marique prospere gestas quinquagiens et quinquiens decrevit senatus supplicandum esse dis immortalibus. Dies autem, per quos ex senatus consulto supplicatum est, fuere DCCCLXXXX. In triumphis meis ducti sunt ante currum meum reges aut regum liberi novem. Consul fueram terdeciens cum scribebam haec et eram septimum et tricesimum tribuniciae potestatis.

Due volte ho celebrato il trionfo con l'onore dell'ovazione e condussi tre trionfi sul cocchio e fui acclamato ventuno volte generale vittorioso, nonostante il senato mi decretasse un maggior numero di trionfi, ai quali tutti rinunciai. Deposi l'alloro dai fasci nel tempio Capitolino, sciolti i voti che per ciascuna guerra avevo pronunziato. A causa delle imprese condotte vittoriosamente per terra e per mare con i miei auspici da me o per mezzo dei miei legati il senato decretò che si dovessero rivolgere agli dei immortali pubbliche preghiere di ringraziamento per cinquantacinque volte. I giorni invece durante i quali per deliberazione del senato si rivolsero pubbliche preghiere di ringraziamento furono 890. Nei miei trionfi davanti al mio cocchio furono condotti nove re o figli di re. Quando scivevo queste cose ero stato console per tredici volte ed ero nel trentasettesimo anno della potestà tribunizia.