© I.T.I.S. " G. Marconi " -- Verona, Italy

Concludendo..

É giusto far nascere un bambino sapendo prima che non avrebbe potuto godere della vita?

C'è chi sostiene che Sandra, madre di Gabriele, l'abbia concepito solo come fabbrica di organi. C'è poi chi sostiene che l'abbia fatto per volere della chiesa, la quale condanna l'aborto. Vi è poi chi sostiene che a farle concludere la gravidanza sia stata la fiducia nella medicina moderna. Queste ipotesi sono emerse dalla nostra interpretazione degli infiniti articoli trattanti tale argomento che i mezzi di informazione hanno divulgato. Una risposta, l'unica vera risposta non la sapremo mai, ma continuiamo a chiederci perché folle di giornalisti personalizzano il modo di pensare e di agire delle persone coinvolte in un fatto delicato e doloroso come questo.

Parole simili sono state pronunciate dalla Chiesa tramite la voce de l'Osservatore Romano, o le abbiamo udite al telegiornale dalla bocca dei genitori di Gabriele.

Tutto ciò ci porta a sostenere la tesi che in media dicono e scrivono solo ciò che fa loro comodo per aumentare il numero dei lettori e incrementare le vendite. In certi casi tagliano e successivamente reinseriscono parti di discorsi o dichiarazioni per trasmettere un significato del contesto completamente diverso dal suo significato reale. Analizzando il caso di Gabriele abbiamo riscontrato forti diversità da un quotidiano all'altro. Ad esempio, significative discordanze vi erano tra "La Repubblica" e "L'Arena" sulle motivazioni che hanno spinto la coppia a portare a termine la gravidanza.

Questa differenza, sia pure insignificante, fa notare come in un paese democratico come l'Italia e con libertà di pensiero, in realtà assistiamo ad una strumentalizzazione dell'opinione pubblica da parte dei mass-media. Spesso si sente dire che il tal giornale "è di parte", e la conferma si ha esaminando con un po' di attenzione la stessa notizia riportata su due quotidiani diversi.

Inoltre la stampa è spesso accusata di essere troppo insistente, pronta a indagare anche il più intimo segreto pur di vendere.(Un esempio di quanto incisiva sia quest’insistenza l'abbiamo avuto con la morte della Principessa del Galles).

Nella conferenza tenutasi nella nostra scuola con la presidentessa dell'A.I.D.O. di Cerea a cui ha preso parte anche la dott.ssa Sordo dell'ospedale di Legnago, è emerso il problema di come spesso TV e stampa parlino di questi argomenti senza la dovuta informazione, dando notizie distorte e spingendo talvolta l'opinione pubblica contro l'A.I.D.O.

Spesso i media confondono il coma con la morte cerebrale, ed è per questa motivazione che poi leggiamo sui quotidiani il rischio di espianti di organi a persone ancora vive. La dott.ssa Sordo ha incentrato fortemente il discorso sulla stampa, anche per quel che riguarda il mercato nero, dicendo che al contrario di quello che possono dire i giornali, in Italia non esiste a causa delle leggi giustamente troppo severe e dell'impossibilità di effettuare i trapianti in cliniche private che potrebbero sfuggire più facilmente a controlli.

 Torna all'indice specifico.