Elementi e case planetarie
Metalli e pianeti

L’ intuizione Alchemica di base risiede in una prospettiva cosmologica globale che correla i metalli al cielo ed ai pianeti; pertanto ogni trasformazione, al di la’ delle apparenze, non e’ di natura caotica e casuale in quanto e’ favorita dagli influssi intelligenti ("energheja") del cielo sulla terra . Pertanto nella tradizione della Alchimia Metallifera piombo, ferro, stagno, rame, mercurio, sono soggetti alla corruzione, mentre due, (argento, oro) sono incorruttibili, cioè rispettivamente meno e non soggetti al decadimento fisico prodotto dal tempo.
La maggiore o minore perfezione gli alchimisti ritennero che dipendesse dallo stato di maturità qualitativamente raggiunto.
Solo l' oro sarebbe il risultato ultimo di una scala di perfezione a cui tutti i metalli potevano raggiungere in seguito a "trasmutazioni".
Si penso’ inizialmente che le "trasmutazioni" sarebbero state il risultato di un gran numero di trasformazioni progressive frutto del miglioramento cognitivo dell’ Opus Alchemica nonche’ dall’ influsso benevolo degli astri nel cielo.
Nel "Libro dei sette capitoli", attribuito ad Ermete le fasi della di ciascuna trasformazione sono descritte come fasi di transizione che vennero associate alle influenze del sole, della luna e dei cinque pianeti visibili ad occhio nudo.
La fase iniziale di ogni trasformazione venne protetta da Mercurio (Argento vivo) che fu considerato il solvente per eccellenza.
Infatti si sapeva che il mercurio scioglie anche l’ oro e l’ argento formando con tali metalli delle amalgame liquide.
Si ricorda che gli antichi artigiani alchimisti purificavano l’ oro e l’ argento sciogliendoli con mercurio dalla terra impura e poi con il fuoco allontanavano il mercurio estraendo oro ed argento puri, da impurita’ ed anche dalle leghe con altri metalli.
Proprio sulla base di tali procedimenti sperimentali gia’ da vari secoli a.C. si conosceva che il Mercurio (principio passivo Femminile perche’ senza forma) scioglie lo zolfo giallo (considerato come principio maschile o fuoco solido), dando origine al cinabro (di colore rosso - detto sangue matriciale; Mercuro e Solfo si imparentavano nel cosi’ detto matrimonio Alchemico).
Alla fase iniziale di ogni trasformazione che serviva a dissolvere la sostanza allo stato embrionale in "materia prima", succedevano tre fasi dette di "espansione"; la prima, protetta da Saturno, (pianeta correlato al Piombo), che veniva detta fase di "NIGREDO", cioe’ dello scioglimento o della macerazione apparentemente caotica; protegge la seconda fase (detta di "RUBEDO" per la temperatura del "calor rosso" raggiunta dai metalli riscaldati dal fuoco nel forno Alchemico), il pianeta Giove (associato allo Stagno);.la terza fase detta "ALBEDO" corrisponde al massimo del calore e della lucentezza del metallo ed aveva la protezione della Luna (associata all’ Argento). Poi succedevano altre tre fasi di "contrazione e raffreddamento", che furono considerate rispettivamente sotto la protezione di Venere (Rame), di Marte (Ferro) e infine del Sole (Oro e/o solfo). Da questa teoria delle trasformazioni osservata sperimentalmente gli Alchimisti conclusero che la maggiore o minore perfezione della materia dipendeva dallo stato di maturità da essa raggiunto.
La alchimia fu pertanto considerata l'arte di distruggere i composti che la natura ha formato in modo imperfetto al fine di migliorare la loro natura purificandoli modificandone le proprieta’ temporanee al fine ultimo di raggiungere la perfezione assoluta.