Gli Orti Botanici non sono musei

Gli Orti Botanici non sono nati come ultimo rifugio di salvezza per i resti della Natura. Sono nati invece come luoghi di crescita, allevamento, studio e mostra di piante vive. Sono nati per instaurare un rapporto privilegiato con la Natura, che partendo dalle Università potesse poi estendersi alle città e ai cittadini. Dalla primitiva raccolta dei Semplici, cioè dalle piante usate per i composti medicamentosi, le finalità degli Orti si sono via via allargate alla accoglienza di nuove specie esotiche, importate da navigatori ed esplorarori, alla conservazione didattica, alla educazione sull’ambiente per ogni fascia d’età. Se a volte, nelle nostre escursioni nei boschi dell’Appennino, ci sembra di avvertire un prepotente messaggio vitale, negli Orti Botanici quel messaggio diviene una immagine cosmopolita, espresso da una varietà multietnica di popolazioni di specie diverse, alcune delle quali a rischio. Come e più dei Parchi, gli Orti Botanici adempiono così alla insostitutibile funzione di permettere incontri, esperienze e riflessioni, in contatto diretto e prolungato con inesauribili e rare forme della Natura. Un modo di aprire gli occhi, le narici, i polmoni, e anche la mente. I benefici: piacere, gioia, armonia, relax, e una ottima tisana mentale contro i ritmi stressanti delle antiquate metropoli.
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