1996 Fuga da Roma

I ragazzi di 50 anni fa ricordano tra i momenti più felici della propria infanzia, l’agognato permesso di andare a giocare fuori casa. Decine di giochi di socializzazione si svolgevano in strada: tappi, biglie, figurine, ritocco, lippa, murella, salto alla corda, mondo, prendersi, guardie e ladri, liberi tutti, indovinelli, pattini a rotelle e bicicletta. Quali ragazzi di oggi possono permettersi questo lusso? In strada non c’è più posto per i loro giochi. Sono rimasti solo i parchi e gli orti botanici. Quei giochi sembrano cose da Museo. Ma ancora nei Musei non ci sono, e forse anche il ricordo si sta perdendo. Eppure molti cittadini adulti ricordano con piacere quei giochi di strada come palestre di prima socializzazione, come luoghi naturali di formazione delle proprie capacità di socializzare. In soli venti, trenta, quarant’anni il contesto ambientale e socioculturale si è drasticamente modificato. Tutto ciò merita una riflessione. Non per nostalgici discorsi sul bel tempo andato. Ma per una valutazione e un orientamento circa la direzione prossima ventura. E’ inevitabile proseguire questa tendenza ... quale? O possiamo inventarci di meglio? ... cosa?
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