Più Cultura scientifica nel nostro futuro


Gli animali sono buoni, non da mangiare, ma da pensare. Parafrasando questo splendido proverbio, raccolto da Levi Strauss nei suoi viaggi presso popolazioni primitive, potremmo osservare che la Natura è la nostra prima risorsa strategica, il nostro primo alleato mentale nel disegnare le nostre città future. Ci vorrà del tempo, ma non dobbiamo smettere di sognare questo futuro. Non lasciamoci ingannare. Il vero problema non è il traffico, l’inquinamento, etc. etc. Queste sono le conseguenze. Per cambiare, bisogna risalire alle radici. E curarle.
Il vero problema è il ritardo o la mancanza di visioni culturali alternative, capaci di mobilitare le nostre pur ragguardevoli risorse: energie, intelligenze, capitali, in una nuova allenza con la natura. A questa carenza si deve la attuale accettazione passiva e fatalista della decadente deriva in atto, con il risultato che il creatore delle cose, l’uomo, dalle cose è assediato e umiliato. Ma lo scopo non doveva essere quello di signoreggiare il creato, godersi in pace la natura e migliorare la qualità della vita? Ebbene: la sfida è ancora aperta.
La cultura scientifica ha ottime occasioni per costruire prospettive di lungo periodo e mobilitare le migliori energie nel recuperare modelli di sviluppo più armoniosi. Il contributo delle risorse scientifiche sarà in ogni caso decisivo per la qualità della futura evoluzione della specie umana.

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