La rivincita della Natura


La teoria posta da Darwin come principale meccanismo della evoluzione è quella della selezione naturale. Essa riconduce le macro differenze tra le specie al sommarsi di piccole variazioni, trasmissibili per via ereditaria. Non salti, dunque, ma evoluzione. Ma le implicazioni più profonde e sconvolgenti della sua idea vengono dall’aggettivo naturale. La varietà delle specie nella natura, anzichè provenire dall’alto, da un disegno divino o comunque da un progetto delle diversità, provengono dal basso: dal naturale evolversi degli accoppiamenti nel tempo, in relazione a stimoli e condizioni naturali. Un’altra sconvolgente novità viene dal nuovo atteggiamento circa le deviazioni dalla norma. Lungi dal rappresentare una imperfezione delle specie, esse possono rappresentare il sintomo di una evoluzione. Per molti scienziati dell’epoca non era tanto difficile accettare il concetto in sè di evoluzione, quanto le conseguenze: veder crollare la beata idea di un progetto o di un modello superiore, ed assistere alla rivincita della natura.
Una dimostrazione di efficienza data dalla vitalità e dalla casualità.
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