PASTIFICIO PANTANELLA

All'inizio della via Casilina, a pochi metri da Porta Maggiore, si trova questo grande complesso industriale, in stato di abbandono e di degrado.
Su una vasta area (37.000 mq) sorgono diverse costruzioni. Quella centrale, adibita a mulino, risale al 1929 su progetto di P. Aschieri, che realizzò un edificio di un sobrio monumentalismo, tipico dell'architettura industriale dell'epoca. Altri due edifici, allineati con il precedente lungo la via Casilina e adibiti a biscottificio ed uffici, furono realizzati nel secondo dopoguerra da S. Ricci con forme tipiche dello stile "internazionale". Allo stesso periodo risale anche la grande torre del silos, eretta da V. Bollio Morpurgo, con linee marcatamente razionaliste.
Abbandonato nei primi anni '70, il complesso è salito agli onori della cronaca solo perchè, a cavallo del 1990, è divenuto ricovero di fortuna di migliaia di immigrati, poi evacuati con l'intervento della forza pubblica. L'assenza di una efficace politica di recupero da parte degli Enti Locali, ha restituito alla proprietà l'iniziativa del riuso di questo complesso di grande valore archeologico-industriale e urbanistico.
Un recente progetto presentato dalla proprietà (Acqua Marcia/Caltagirone) e approvato dalla Commissione Edilizia del Comune di Roma, prevede la ristrutturazione del complesso: parcheggi, negozi, supermercati, e 350 miniappartamenti. Su 37mila metri quadri complessivi, 1.000 saranno riservati a Centro Culturale. Dibattito acceso: è inevitabile l'alternativa tra degrado e supermercati?


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